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vita nuova v 1-4 13


luogo dal quale vedea la mia beatitudine: e nel mezzo di lei e di me per la retta linea sedea una gentile donna di molto piacevole aspetto, la quale mi mirava spesse volte, maravigliandosi del mio sguardare1, che parea che sopra lei terminasse. Onde molti s’accorsero de lo suo mirare, ed in tanto vi fue posto mente, che, partendomi da questo luogo, mi sentio dicere appresso di me: «Vedi come cotale donna distrugge la persona di costui»; e nominandola, eo intesi che dicea2 di colei che mezzo era stata ne la3 linea retta che movea da la gentilissima Beatrice e terminava ne li occhi miei. Allora mi confortai molto, assicurandomi che lo mio secreto non era comunicato lo giorno altrui per mia vista. E mantenente pensai di fare di questa gentile donna schermo de la veritade; e tanto ne mostrai in poco di tempo, che lo mio secreto fue creduto sapere da le più persone che di me ragionavano. Con questa donna mi celai alquanti anni e mesi; e per più fare credente


9. mezzo era stata. Non c’è dubbio intanto che k abbia sostituito un’espressione che gli sembrava più naturale (era stata nel mezzo de la) a una che gli riusciva meno naturale (in mezzo era stata ne la) o ad altra di cui non coglieva bene il senso (mozzo era stata ne la): ondo per il complesso della lezione bisogna stare con b e β. Resta da determinare se si abbia da leggere in mezzo, o mezzo, o mezza. In favore di mezza può citarsi Inf. XVII, 83-4, dove Virgilio davanti a Gerione dice a Dante:


monta dinanzi, ch’io voglio esser mezzo,
sì che la coda non possa far male.


Ma con una forma così piana e allora usuale non si capirebbe come i copisti fossero spinti a tanti mutamenti. E cosi colla forma in mezzo: al più con questa potevano mutare il ne la in a la o nel semplice la. Meglio si spiegano i mutamenti se la lezione era mezzo. Il senso in tal caso sasebbe: «colei che, sì può dire, era stata il punto di mezzo nella linea ecc.». Si noti chequi Dante non si esprime in modo tanto semplice, ma immaginando, e quasi tracciando, una linea retta della quale determina i due estremi e il mezzo. E i copisti, così poco scrupolosi a mantenere i minimi particolari e cosi poco attenti, di solito, allo finezze dell’espressione, poterono invece credere che lo scrittore volesse dire più semplicemente che quella donna era stata in mezzo fra lui e Beatrice; e chi suppose mancare un in, e

chi pensò dovesse mezzo concordare con colei.

  1. β guardare.
  2. Solo b w dicean.
  3. k chera stata nelmeçço de la; b che meça era stata nella; M chemezo era stata nela; gli altri: che in mezo era stata nella.