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VITA NUOVA XXIII 8-8 57 clic sana fosse, sì cominciai a piangere fra mo stesso di tanta miseria. Onde, sospirando forte, dicea fra me medesimo: «Di necessitade conveno cbe la gentilissima Beatrice alcuna volta si muoia*. B però mi giunse uno sì forte smarrimento, che 4 5 chiusi li occhi e cominciai a travagliare sì conio farnetica persona ed a iinaginare in questo modo: cho ne lo incomincia- mento de lo errare che fece la mia fantasia apparvero a me certi visi di donno scapigliate, che mi diceano: « Tu pur morrai ». E poi doj>o queste donne m’apparvero certi visi diversi io e orribili a vedere, li quali mi diceano: «Tn se’morto ». Così 5 cominciando ad errare la mia fantasia, venni a quello ch’io non sapea ove io mi fosse; e vedere mi parca donne andare scapigliate piangendo per via, maravigliosamente triste; e pa- reami vedere lo solo oscurare, sì che le stello si mostravano 15 di colore ch’elle mi faceano giudicare che piangessero; e pareami che li uccelli volando per l’aria cadessero morti, e che fossero grandissimi terremuoti. E maravigliandomi in cotale G fantasia, e paventando assai, intaglimi alcuno amico che mi venisse a dire: «Or non sai? la tua mirabile donna è partita 20 di questo secolo». Allora cominciai a piangere molto pietosamente, e non solamente piangea ne la imaginazione, ma piangea con li occhi, bagnandoli di vere lagrime. Io imaginava di guar- 7 dare verso lo cielo, e pareami vedere moltitudine d’angeli, li quali tornassero in suso, ed aveano dinanzi da loro una ue- 25 billetta bianchissima. A me parea che questi angeli cantassero gloriosamente, e le parole del loro canto mi parca udire cho fossero queste: Osanna in exùebi*) ed altro non mi parea udirò.

Allora mi parea che lo cuore, ove era tanto amore, mi dicesse: 8 « V’oro ò che mortai giace la nostra donna». E per questo mi l. a sano. 5. b p travagliare come. 16. In p è om««o per laria, in b manca tU pareami a fossero, inclusivo. 24. p dinanzi loro ; b dinanzi alloro. 29. s ueroe cerio cimila donna noatra morta giace.

perchè poco innanzi (XXIII 1) è nota il Carducci, l’osservazione detto che il male condusse il poeta è su la vita umana in generale, a tanta debolezza. da dovere stare e non mi pare possibile riferir «come coloro li quali non si pos- nano al durare, « inteso lnrga- soiio muovere ». mente per vivere », come propone 1. Preferisco sana, perchè, come il Casini.

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