Pagina:Vita nuova.djvu/362

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13 parea andare per vedere lo corpo ne lo (piale era stata quella nobilissima e beata anima; e fne sì torte la erronea fantasia, clic mi mostrò questa donna morta: e pareami che donne la covrissero, cioè la sua testa, con mio bianco velo; e pareami 5 che la sua faccia avesse tanto aspetto d’umilitade, che parea che dicesse: «Io sono a vedere lo principio de la pace». In 9 questa imaginazione mi giunse tanta nmilitade per vedere lei, che io chiamava la Morte, e dicca: «Dolcissima Morte, vieni a me, e non m7 essere villana, j>erò che tu dei essere gentile, in io tal parte se’stata! Or vieni a me, che molto ti desidero; e tu lo vedi, chè io porto già lo tuo colore ». E quando io avea veduto 10 compiere tutti li dolorosi mestieri che a le oorpora de li morti s’usano di fare, mi parea tornare ne la mia camera, e quivi mi parea guardare verso lo cielo; e sì forte era lamia ima- 15 ginazione, che piangendo incominciai a dire con verace voce: «Oi anima vilissima, come ò beato colui che ti vede! ». E di* 11 cendo io queste parole con doloroso singulto di pianto, e chiamando la Morte che venisse a me, una donna giovane e gentile, la quale era lungo lo mio letto, credendo cho lo mio 20 piangere e le mie parole fossero solamente per lo dolore de la mia infermitade, con grande paura cominciò a piangere. Onde 12 altre donne, che per la camera erano, s'accorsero di me, che io piangea, per lo pianto che vedeano fare a questa; onde laccendo lei partire da me, la quale er^ meco di propinquissima san- 25 gninitade congiunta, elle si trassero verso me per isvegliarmi, credendo che io sognasse, e diceanmi: «Non dormire più» e « Non ti sconfortare ». E parlandomi così, sì mi si cessò la forte 13 fantasia entro in quello punto ch’eo volea dicero: « O Beatrice, benedetta sie tu »; e già detto avea « O Beatrice », quando 30 riscotendomi apersi li occhi, e vidi che io era ingannato. E con tutto cho io chiamasse questo nome, la mia voce era sì 0. a estere ornai gentile. 24. k era ame. 27. b coti allora cesso ; p coti cettoe.

28. b x (ancho O) entro quello.

28. KNTKO IN QUELLO PUNTO. 1 Lo intelletto d’amor’ (Chig. L, Cfr. XXXIV 8, dove, oltre k b, VIII, 305, n° 164), v. 6, mitro »

leggo en Ironq nel pini fo anche C del qucllora-, ‘ Io era tutto’ (Ibid., gruppo x; e v. pure Cino da Pistoia, u° 165), v. 3, entro n quel tempo ;