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xl introduzione

innanzi il principato. Comincia col son. Spesse fiate uegommi (§ XVI 7) e termina colla quarta stanza della canz. Donne che avete, cioè colle parole ‘la u non puote alcun mirarla fiso’. Manca del foglio l’angolo superiore esterno, onde non può vedersi neppure se il sonetto suindicato avesse le divisioni nel margine: nel testo mancano. Del sonetto non si è perduta se non l’ultima lettera del v. 8; dall’altra parte invece mancano nella fine del § XVIII le parole sì che non ardia di cominciare e c[osì]; e via via qualche parola della prosa del § XIX.

26. Braidense AG, XI, 5

Ms. cartaceo del principio del sec. xvi, di cc. 114, scrittura accurata, legato in tutta pelle con fregi e filettature in oro. Nel tergo della prima guardia c’è una vecchia segnatura, AN. XIII. 30, cancellata, e nel retto della seconda guardia altre indicazioni così disposte:

                                                  15-5
                                                  4-10
                                        2219

Contiene oltre la Vita Nuova (c. 1a-82a, Finisse la Vita Nova di Dante):

 Canzon di Dante (cc. 32b-53a)
 1. Cosi nel mio parlar voglio esser aspro
2. Voi che inten(den)do il terzo ciel mouete
3. Amor, che nella mente mi ragiona
4. Amor, che moui tu virtu dal cielo
5. Io sento si damor la gran possanza
6. Al poco giorno, et al gran cerchio d’ombra
7. Amor tu vedi ben che questa donna
8. Io son venuto al punto dela rota
9. E mencresce di me si malamente
10. La dispietata mente che pur mira
11. Voi che sauete ragionar damore
12. Tre donne intorno al cor mi son venute
13. Amor da che conuien che pur mi doglia
14. Poscia che Amor del tutto mha lassato
 Sonetti del medesimo (cc. 53a-55a)
1. O dolci rime, che parlando andate
2. El non è legno de si forti nocchi
3. Ben dico certo che non è riparo
4. Io son si vagho dela bella luce
5. Nelle man vostre dolce anima mia
6. Chi guardera giamai senza paura
7. Degliocchi de la mia donna si moue