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manoscritti xxxvii

rosso spesso anche a mezzo dei paragrafi; e iniziali grandi colorate, per distinguere pure i paragrafi, al § XVIII, al § XIX e al § XXVI; ma anche queste sono talvolta dove paragrafo nuovo non può cominciare. I versi sono scritti a mo’ di prosa.

23. Riccardiano 1118

Cartaceo del sec. xvi, di cc. 167 numerate. Contiene oltre la Vita Nuova (c. 1a-40a), Soneti et Canzoni de diuersi antichi auctori Thoscani, cioè rime varie attribuite a Bonaccorso da Montemagno, Guido Cavalcanti, Giovanni Boccaccio, Antonio da Ferrara, Franco Sacchetti, Pieraccio Tedaldi, Bartolomeo di Castel della Pieve, Cino da Pistoia, Pietro Alighieri, Paolo dell’Abbaco, Ricciardo da Battifolle, Fazio degli Uberti, Sinibaldo da Perugia, Antonio degli Alberti, Giovanni Bonafede, Francesco Alfani, Fazio degli Uberti, Guido Guinizelli, Guittone, Franco Sacchetti, ecc. Cfr. Morpurgo, Catal. cit., I, 142 ss.

La Vita Nuova non ha divisioni. Ha in principio questo titolo: La uita noua di Dante alighieri Fiorentino per Beatrice, e in fine l’avvertenza: Et haec raptissime saepius noctu et manu frigida.

24. Riccardiano 1054

È composto di due Mss.; l’uno dei quali contiene (cc. 1-41) Vegezio Flavio, Dell’arte della guerra, volgarizzata da Bono Giamboni; l’altro (cc. 42-126) la Vita di Dante del Boccaccio (cc. 43a-60b), un frammento della Vita Nuova (cc. 61a-62b), sei canzoni di Dante (Così nel mio parlar.... Voi che intendendo.... Amor che nella mente.... Le dolci rime.... Amor che muovi.... Tre donne...: cc. 62b-68a) e un priorista fiorentino a tratte, fino al 1387 (cc. 71a-122a). Questo secondo Ms. è del principio del sec. xv, e fu tenuto in gran conto dal Macrì-Leone (op. cit., p. cxxxvii), essendogli parso di poter dedurre da certe note apposte al priorista che l’amanuense fosse contemporaneo ai fatti in quelle note indicati. Ma obbiettò giustamente il Morpurgo nel suo Catalogo dei Mss. Riccardiani (I, 50) che «da queste note, comuni a moltissimi prioristi, non è affatto lecito concludere che il copista fosse contemporaneo agli avvenimenti sopraccennati»; e il Vandelli mostrò infatti poco appresso, nel Bullettino della Soc. Dantesca Ital. (N. S., VII, 105 s.), quanto il ragionamento del Macrì-Leone fosse fallace.

Il frammento della Vita Nuova comincia col principio di essa, e termina alle parole mi struggo e proro del § VII 6, coll’avvertenza: hic obmisse sunt plurimy sonettj. Mancano le divisioni.

25. Frammento dell’Archivio di Stato fiorentino

È mezzo foglio (c. 14) di un codice del sec. xv, cucito alla rovescia con altre scritture diverse nella filza 88 dell’Archivio mediceo