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xxxviii introduzione


III (cc. 194-201)

Nelle c. 194a-201b (la c. 193 è un foglio bianco a sè) è solo un sonetto, Arbor pretiosa di uictoria insegna, di Bartolomeo Giuntini da Siena, e un capitolo anonimo, Se mai gloria dingegno altri commosse. Sulle cc. 200 e 201, rimaste bianche, il copista della prima parte trascrisse la canz. Donne che avete a cominciare dalla 2a stanza, e il § XXI della Vita Nuova.

Questo fatto, congiunto con altre osservazioni, è indizio sicuro che nella formazione del codice prima ad essere trascritta fu la seconda parte, seguì poi la prima, e infine la terza. Difatti, perchè nella seconda si avevano trascritte alcune rime della Vita Nuova, il copista della prima non riferì di esse se non il primo verso; e trascrisse nella terza parte il § XXI perchè nella prima l’aveva omesso, e la canz. Donne che avete che era pure fra le rime tralasciate di scrivere.

Abbiamo dunque in questo codice, invece che un solo e integro Ms. della Vita Nuova, frammenti di due diversi manoscritti: diremo Conv la prima parte, Conv2 la seconda. Mancano, nella prima parte, anche le divisioni.

22. Riccardiano 1050

Il codice si compone di due volumi diversi, ambedue cartacei; e a noi interessa soltanto il primo comprendente le cc. 1-85, oltre la guardia membranacea, sulla quale si trova un indice, che mostra aver avuto il codice originariamente non meno di 126 carte (cfr. Morpurgo, I Mss. della R. Biblioteca Riccardiana, I, 41-46). È della fine del sec. xiv. Comincia con la Vita di Dante del Boccaccio (1a-24b: De origine vita studiis ζ moribus viri clarissimi dantis aligeris florentini poete inlustris ζ de operibus compositis ab eodem incipit feliciter compilata per messer Giouannj bocchacci de certaldo florentino); a cui segue (25a-42b), anepigrafa, la Vita Nuova, con in fine Explicit liber uite noue dantis aligerij.

Dopo poche rime di Guido Cavalcanti, Fazio degli Uberti, Niccolò Soldanieri (43a-44b), che possono essere state aggiunte dal copista posteriormente (tanto più che non appare copista volgare, ma metteva insieme la sua raccolta con certi criteri, e probabilmente da più fonti) per riempire le due carte bianche che rimanevano del quinterno, si hanno nel nuovo quinterno, anepigrafe, le quindici canzoni di Dante già trovate nel Chig. L, V, 176 e in altri Mss., disposte nello stesso ordine (45a-53b), e quindi altre rime di vari autori dei sec. xiii e xiv, come Giannozzo Sacchetti, Niccolò Soldanieri, Fazio degli Uberti, Guido Cavalcanti, Stoppa de’ Bostichi, ecc.

La Vita Nuova è senza divisioni. Iniziale colorata al principio di ogni poesia, e al ricominciare della prosa; maiuscolette vergate di