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lxxxiv introduzione

mecchè egli sia il migliore che si sia potuto trovare. Questo codice, il quale, siccome dalla maniera della scrittura si comprende, è scritto nel 400, e contiene ambedue le dette opere, ma di diverso carattere l’una dall’altra, fu già di Luca di Simone della Robbia. letterato di qualche reputazione verso il principio del 1500.... Non è stato possibile qui in Firenze vederne alcuno esemplare del 1300, onde non è maraviglia, che rimangano ancora in queste operette, e spezialmente nel Convito, alcuni luoghi, alquanto al mio parere oscuretti. Contuttociò per non mancare ad ogni diligenza, che usar si possa da me per la buona correzione di questo libro, non tralascerò di porre.... tra le annotazioni, alcune varie lezioni, che stimerò non essere lungi dal presente proponimento» (p. xxxviiii). Il codice Biscioni è il Marciano Ital. cl. IX, n. 26: solo esso difatti corrisponde alla descrizione surriferita, ha tuttora sulla guardia la testimonianza d’essere appartenuto a Luca della Robbia, e reca nei margini molte varianti e correzioni del Biscioni1. Gli altri codici, dai quali parrebbe che l’editore debba aver tratte le ‘varie lezioni’ sono indicati a p. 411 nel «Catalogo de’ testi a penna e stampati che sono serviti per la presente edizione»: per la Vita Nuova, oltre l’ediz. Sermartelli, son ricordati i Mss.:

1. Del Dottore Anton Maria Biscioni.
2. Della Libroria Mcdioco-L’iurenziuua. Banco 40. Cod. 31.
3. Di detta. Banc. dett. Cod. 42.
4. Della Libreria del Marchese Cosimo Riccardi. Cod. 134.
5. Della Libreria del Senat. Gio. Batista Guadagni. Cod. 142.
6. Della Libreria di Gio. Gualberto Guicciardini. Cod. 48.
7. Della Libreria Strozziana. Cod. 259.

Ora, anche i sei Mss. che seguono a quello del Biscioni sono tutti identificabili con codici pur oggi esistenti. Quelli della Libreria Mediceo-Laurenziana conservano tuttora la medesima segnatura; e così la segnatura strozziana 259 si legge sempre in testa al Magl. VI, 143. Quanto al Ms. Riccardi, esso conteneva, come risulta a p. 411, 412, 413 dell’edizione che stiamo esaminando, oltre la Vita Nuova ancho la epistola all’Imperatore Arrigo e la Vita di Dante scritta dal Boccaccio; e fra i Mss. Riccardiani soltanto l’attuale 1050 contiene insieme le tre

  1. Il Beck, nella sua edizione della Vita Nuova (p. xxxvii), dubita se il Biscioni si servisse del codice Marciano oppure di quello d’Oxford, e cita a favore di quest’ultimo la variante l’amore invece di lo nome in XXXIX 3. Ma tale variante non è soltanto del codice d’Oxford, è anche del Marciano; e quello d’Oxford non ha, come il codice Biscioni, la Vita Nuova e il Convivio «di diverso carattere», nè risulta che fosse posseduto dal Della Robbia, nè ha postille di mano del Biscioni.