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AI CULTORI DELLE LETTERE LATINE
Sappiano intanto i dotti e gl’ignoranti....
che il Vitrioli è il Principe, il Re, l’Imperatore di tutti i latinisti del mondo.
C. Baggiolini — Vessillo d’Italia,
an. XXIII, num. 28. |
Allo Xifia del Vitrioli, pubblicato nel precedente volume, ed accolto con immenso plauso dai dotti1, facciam seguire gli epigrammi latini, tradotti da varî.
Tra i lirici componimenti ultimo forse in ordine è l’epigramma. Non però quanto a facilità; poichè in questa specie di componimenti incontrasi anzi, più che altri non si avvisa, difficoltà, la quale superata, acquista loro il principale e grandissimo pregio, ond’essi vanno distinti, e che solo può rendere
- ↑ Ne fan fede le tante lettere gratulatorie, che ci giungono da ogni parte. Intanto, oltre a quelli anunziati nel 1° volume, nuovi scritti prosaici e poetici vennero dettati in lode del nostro Diego. Tali sono i versi latini del Forti, due sonetti del Badodi, editi in Bologna, con una affettuosa Canzone dello stesso sulla ricuperata salute del Vitrioli; un madrigale del Bellucci da Cervia, un’elegia latina del Gualdi da Torino, un’epistola ed elegia latina del Donà in Rovigo, con un greco epigramma di questo passionato amico del nostro autore: altro epigramma latino del Vescovo di Mileto, e le belle terzine del Mongiardini di Bologna; ove il Mignani intitolavagli una monografia.
Or è nostro intendimento di produrre a quando a quando in questa edizione le testimonianze di celebrati uomini, segnatamente latinisti, intorno agli scritti del Vitrioli, come si usa nelle opere dei classici latini, con i Testimonia ac judicia doctorum virorum, scegliendone pochissime, così a casaccio, senza mutar sillaba, tra le infinite, che