Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/204

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CANTO SECONDO

1

«Chi ben comincia è a la metá de l’opra»,
dicea la sentenziosa antica gente;
e il proverbio medesimo si adopra
né piú né meno al secolo presente:
ma, s’ io vi penso e vi rifletto sopra,
veggo allor che il mio caso è differente,
conciosiaché per mio destin fatale
incominciar non so né ben né male.

2

Nulla di manco a qual si voglia costo
e a qualunque pur sia bizzarro stento,
oggi meco ne l’animo ho proposto
di seguitare il nobile argomento;
e senza perder tempo io voglio tosto,
dotti signori, mettermi al cimento,
tentando un poco sugli aoni modi
novellamente del tupè le lodi.

3

Tempo giá fu che riputossi imbelle
chi soleva abbracciar donnesca usanza,
o nel lisciarsi la rugosa pelle
mendicando i colori ad imprestanza,
o nel seguir le mode piú novelle
sul gusto d’Anglia, d’Alemagna e Franza,
o in passar l’ore neghittose e sciocche
in assidue carole e in filastrocche.