Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/227

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E dolcemente ragionando insieme
fecer cammino in questa parte e in quella;
poi dove un fonticel susurra e geme
posersi a l’ombra di gentil mortella,
e madonna sollecita, cui preme
del femmineo tupé saper novella,
ne interrogava il damerino, ed egli
fea d’intorno sonar ciuffi e capegli.

33

Or che in soave pace, in riso, in gioco
vi miro assorte negli elisi chiostri,
deh, se vi cale, alme felici, un poco
de le fatiche mie, degli onor vostri,
in quel beato sempiterno loco
abbian mercede questi sacri inchiostri,
e a voi si unisca dal suo fral diviso
il cantor del tupé nel verde Eliso.