Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/362

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46

Sulla tomba di una giovane sposa. Parla il vedovo marito a lei ed a’ circostanti.

De le viscere lue restommi i figli !

Datemi ond’io li sparga e rose e gigli.

47

L’autore trovandosi angustiato parla a Maria.

A che mi lasci, o Madre,
nel sen d’estrania terra,
per viver sempre in guerra,
e sempre delirar?

48

Per novello predicatore che predicò il di 3 maggio dell’anno 1779 nella chiesa
di Santa Croce Bigolina, una volta dei padri zoccolanti.

Ombre di tanti e tanti
frattoni zoccolanti,
che dentro a queste mura
avete sepoltura,

uscite fuor del tenebroso avello

per ascoltare Torator novello;

e udendo qual trabocca

fiume tullian da l’eloquente bocca,

dorravi Tesser ombre

di sangue e polpe sgombre;

ché se aveste ancor vita e senso umano,

lo fareste oggidí padre guardiano.

49

Biglietto con cui Iacopino Ceccon figlio del servo dell’autore chiede una grazia
a monsignor arciprete Vittorelli.

Pieno Palma di rispetto
e facendovi un inchin,
io domando un moccoletto
pel domestico altarin.