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Sulla tomba di una giovane sposa. Parla il vedovo marito a lei ed a’ circostanti.
De le viscere lue restommi i figli !
Datemi ond’io li sparga e rose e gigli.
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L’autore trovandosi angustiato parla a Maria.
A che mi lasci, o Madre,
nel sen d’estrania terra,
per viver sempre in guerra,
e sempre delirar?
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Per novello predicatore che predicò il di 3 maggio dell’anno 1779 nella chiesa
di Santa Croce Bigolina, una volta dei padri zoccolanti.
Ombre di tanti e tanti
frattoni zoccolanti,
che dentro a queste mura
avete sepoltura,
uscite fuor del tenebroso avello
per ascoltare Torator novello;
e udendo qual trabocca
fiume tullian da l’eloquente bocca,
dorravi Tesser ombre
di sangue e polpe sgombre;
ché se aveste ancor vita e senso umano,
lo fareste oggidí padre guardiano.
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Biglietto con cui Iacopino Ceccon figlio del servo dell’autore chiede una grazia
a monsignor arciprete Vittorelli.
Pieno Palma di rispetto
e facendovi un inchin,
io domando un moccoletto
pel domestico altarin.