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CXVIII

AL CONTE GUERINO ROBERTI

cognato di S. E. Girolamo Zuccato, cancelliere grande della repubblica di Venezia.

Né il buon sangue cognato onde si pregia
l’antenorea cittade al fausto evento (i),
né gli onor multiformi ( 1 2 ); o ver la regia
grazia britanna (3) in questo di rammento.

Né i vanti eccelsi de la stirpe egregia
che per cento fatiche e imprese cento (4),
quanto sien cari a l’ immortai Vinegia
Girolamo esser può chiaro argomento.

Né la porpora e l’ostro a cantar vegno,
che a lui per senno e per maniere accorte
diedero i padri de l’adriaco regno.

Ma il ciel ringrazio che con pari sorte
donasse a l’Adria cittadin si degno
e a voi si prode, si gentil consorte (5).

cxix

AL CAVALIERE ORAZIO CALINI

Qual maraviglia se si ben dipingi,
nobil signor, d’Antigono gli affetti,
mentre l’aureo coturno al piè distringi,
e gli altrui rendi a’ tuoi desir soggetti?

Di Zclinda e Sabino ( 6 ), ond’or ne cingi
freschi gli allori ad eternarti eletti
e il pianto antico a rinnovar costringi,
l’amor rammento, la costanza e i detti.

Segui l’impresa, a cui natura ed arte
ti chiamano, o signor, né te distoglia
d’ invidia il morso velenoso e reo.

Si direm poi: — Tanto ne l’auree carte
destar seppe costui letizia o doglia,
quanto con viva voce ancor poteo.

(1) Nobiltá padovana della famiglia Zuccato. (2) Baroni del sacro romano impero e capaci della croce di Malta. (3) Favore e benevolenza ottenuta appresso la
corte britannica da Sua Eccellenza. (4) Residenti, segretari, ecc. (5) La contessa Laura

Zuccato Roberti, sorella di Sua Eccellenza. (6) Due tragedie dell’egregio cavaliero.