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usato di andare quello medemo giorno ogni anno tutti processionalmente in cima di un monte onde è costruita una capeleta aperta di detto sancto et non si procede con debita veneratione et non voleno seguire la croce ne manco il populo et non si viene uno terzo di detto populo.

Un altro voto a fatto detto populo che vanno processionalmente ogni anno ad una giesia di S. Maria dove si dice sopra Olzio nel territorio di Mandello nella diocesi di Como e vi sono millia X lontano, et riva al detto loco la Domenica seguente al giorno della assunzione del S. e il detto popullo è debitore di venire tutto et non li vene un terzo e con pochissima devotione».


È molto importante per la confraternita del SS. Sacramento di Perledo ii seguente atto del notaio Raffaele De Matti del gennaio 1582.

I Consoli e gli uomini di Perledo, Renio, Vezio, Bologna Gisazio, Regoledo, Gitana e Tondello del monte sopra Varenna, soggetti tutti alla cura prepositurale dalla Chiesa di S. Martino di Perledo, riuniti in consiglio nel quale sono presenti il Rev. Giuseppe de Isachis di Giovanni, preposto e rettore di detta Chiesa, Antonio de Bertarinis di Giovanni e Paolo de Fonio di Pietro, Sindaci della Chiesa stessa stabiliscono di inviare a Roma Odorico Vlcedomino, di Como, abitante in Roma, Giovanni Antonio, Camillo, Alessandro e Giov. Battista... di Gravedona, causidici in Roma e Antonio de Bertarinis di Esino e abitante in Roma, perchè si presentino al Sommo Pontefice o ai Priori e Rettori della Chiesa di S. Maria della Minerva o della Confraternita del Santissimo Corpo di N. S. Gesù Cristo e chiedano che vengano concessi ai detti uomini della Prepositura di Perledo o alla erigenda loro Confraternita del Corpo di N. S. Gesù Cristo la partecipazione agli stessi privilegi e grazie accordate alla Confraternita in S. Maria della Minerva1.

Riguardo alla cura che si poneva per tutelare la moralità e lo spirito religioso degli abitanti di Varenna possiamo avere qualche notizia del seguente curioso documento: «Nota che quello se fatto nella Congregazione a Varena alli 5 marzo 1574».

«Si è ordinato che quelli di Varena che hanno ballato pubblicamente tre giorni contigui et in un giorno de festa vicino alla Chiesa curata et alla Chiesa de Sancto Giovanni Battista meno che cento passi faciano penitenza pubblica vel infrascritto modo:

Che tutti quelli che hanno ballato per tre giorni continui tutti scalzi con il crocifisso cominciano le litanie nella Chiesa Curata et vadono processionalmente sin alla Chiesa altra volta delle monache, nè si admettano alla confessione — di più che siano sospesi per tre anni a venire dal contrahere matrimonio. et questo si sa per non haver loro obedito all’avisi a essi dati sin dall’anno 1572.

  1. 1582, gennaio 28; ind. X. Not. Matti Tondello Raffaele.