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VICENDE RELIGIOSE ED ECCLESIASTICHE

Nel XVII secolo sia in Varenna che nel monte di Varenna si costruirono molti edifici sacri.

Nel 1604 venne iniziata la fabbrica dell’oratorio di Santa Marta di Varenna che venne poi consacrato con l’altare il 5 luglio 1633.

L’8 settembre del 1685 venne benedetto il nuovo oratorio di Santa Maria Lauretana in Fiume Latte, e press’a poco negli stessi anni venne condotto a compimento la costruzione dell’oratorio di Santa Maria Maddalena ora Madonna delle Grazie in Varenna. Quest’oratorio venne fabbricato parte con l’eredità del parroco Ambrosoni morto nel 1682, e parte con offerte della famiglia Arrigoni. Fu dedicato a Santa Maria Maddalena ed a Sant’Antonio di Padova, sotto il patronato della famiglia Arrigoni.

Nel 1630 venne eretto l’attuale oratorio di Gitana sul posto di un altro antichissimo, che la leggenda attribuisce, al solito, alla pia regina Teodolinda e di cui sono rimasti due frammenti di età romanica, rozze sculture di cui una di ornati diversi e l’altra rappresentante un Cristo in croce.

Il 28 ottobre 1631 si riunì in Varenna il sindacato di tutti i maggiorenti per decidere sulla costruzione del campanile. Vi era discordia circa il posto dove farlo sorgere, ma la maggioranza si pronunciò per la località dove ora si trova, nella quale, d’altronde, vi erano già delle fondazioni fatte in altri tempi.

Al Monte di Varenna, l’8 giugno 1614 vi fu la funzione solenne per la fondazione della prima pietra della facciata della chiesa di San Martino di Perledo. Il disegno venne eseguito da Giuseppe Bianchi di Moltrasio ed il materiale venne ricavato dalla cava di pietre detta la Quaglia. Vi lavorarono maestro Bernardo Maglia e maestro Lucio Maglia di Gitana, e per le fondazioni vennero impiegati 13 uomini e 18 donne.

Con atto rogato il 7 novembre 1690 dal notaio Antonio Tenca di Varenna si provvede alla rifusione delle tre campane della chiesa di San Giorgio di Varenna:

«Essendo molti anni che le campane della parrocchiale di S. Giorgio del borgo di Varenna hanno bisogno di rifatione per essere in parte rotte, havendo l’Illmo signor questore Serponti proposto ai Sindaci et huomini di detta comunità che la maggiore resti di rubbi 50 circa e le altre due repartitamente al giudizio del perito, hanno dunque i sindaci et huomini di detta comunità stabilito d’aderire alla lodevole propositione e perciò con la presente scrittura hanno deputato et deputano i signori Mateo Sampa, Gaspare Scanagatta ambedue sindaci e i signori Giacomo Venini e Giorgio Venini a fare le opportune diligenze per la compra