Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/181

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secolo xvii 173

del metallo et altre spese necessarie. Per far dunque dette spese gli danno in primo luogo facoltà di affittare il bosco comunale proprio di detta comunità per anni 10, di più dovranno avvalersi del denaro che si trova nelle mani del signor segretario Serponti, tanto di detta comunità quanto di oblationi fatte da particolari e qualora dette partite non fossero sufficenti danno facoltà di pigliare in prestito dalle VV. scuole del Rosario e di Santa Marta e della fabbrica dell’Oratorio della B. Vergine del Monastero quel denaro che dette scuole hanno esibito».

Matteo Stampa e Gaspare Scanagatta sindaci della comunità di Varenna hanno speso lire 200 imperiali per le nuove campane, somma pagata dalla scuola del S. Rosario eretta nella chiesa di San Giorgio di Varenna. Questa confraternita non era ricca, non possedeva beni stabili e rendite, ma riceveva molte oblazioni dai benefatori. Nel 1666 possedeva le seguenti suppellettili:


Il baldacchino ossia «Pavione di corame che pende e sta sopra l’altare fatto con le elemosine.

Due tovaglie che furono date per elemosina.

Due angeli di legno indorato.

Quattro bei fiori di seta.

Quattro vasi di maiolica bianchi da mettere fiori.

Una baciletta di maiolica per li Orzoli.

Un palio nuovo di damasco bianco guernito d’oro e d’una bella frangia d’oro o quattro groppi fatto con le elemosine.

Uno scalino di preghiera nuovo con due gradi con le due colonette.

L’Icona grande posta a oro con diverse effigie de’ santi e misteri, del S. Rosario antichissima.

Una tovaglia la quale copre la mensa dell’altare donata da Carolina Tenca detta la Tenenta.

Un pallio di drappo di seta a fiori di colore con due frange di lavoro d’oro falso.

Sei vasi di legno intagliato in argento per i fiori

Una pianeta di damasco bianco nuova con stola, manipolo e borse ornata d’oro e tre lame».


L’anno 1683 essendo priore Francesco Stampa e vice priore Carlo Venino, venne costruito il Presbiterio in legno di noce «verso il Cimiterio nella cappella del S.mo Rosario» a spese della compagnia di esso S.mo Rosario. Nel 1688 fu acquistata una tavoletta per la secreta per l’altare del S.mo Rosario fatta da un intagliatore di Bellagio detto Albiolo per il prezzo di lire diciotto.

Nell’anno 1674 il pittore Francesco Struzzo di Como dipinse i due quadri che si trovano ai lati dell’ancona nella Chiesa di S. Martino di Perledo per il prezzo di soldi dieci.