Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/280

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secolo xviii 271

rippe d’esse strade esistenti, come pure recisi e troncati li rami d’arbori pendenti sopra quelle, ed in somma aver dette strade accomodate ed agiustate in modo che siano comode e sicure alli passaggi ed alle Croci in occasioni delle processioni, e ciò sotto le pene comminate nelli ordini avvertendo che passato detto termine, dal prefato signor Podestà si farà la solita visita generale e trovandosi alcun contraventore si farà eseguire dal medemo signor Giudice quanto sopra a spese di renitenti e si farà eseguire si detta pena nella quale saranno incorsi come anche detta spesa mediante l’esecuzione reale da farsegli immediatamente senz’altro aviso».

Come è accennato nella grida era dovere del podestà di passare periodiche visite alle strade per accertarsi del loro buon mantenimento. Le spese di queste visite erano a carico dei comuni e perchè il comune di Varenna aveva trascurato di eseguire questo pagamento, venne così richiamato all’ordine dalla Delegazione del novo censimento con lettera 22 giugno 1761: «Il podestà di Mandello che lo è anche di codeste comunità di Varenna con Fiume Latte ci ha fatto istanza perchè vogliamo ordinare che la stessa comunità di Varenna continui a corrispondergli quella mercede solita ritirarsi da lui per la visita delle strade comunitative che restò esclusa dalla nota delle spese locali allegando l’antica consuetudine ed il bisogno del comune che le sue strade siano bene aggiustate. Come abbiamo osservato che la comunità non si oppone a tal pagamento avendo anzi compreso negli scrutinii qua trasmessi dalle spese locali ordinarie anco questa mercede. Noi ci siamo perciò determinati a ordinarvi di far pagare dal suddetto comune al mentovato podestà l’accennnata consueta mercede»

Le strade si trovavano in quei tempi quasi sempre in cattive condizioni.

Da una supplica del sindaco di Perledo in data 11 marzio 1711 si ricavano le seguenti notizie sulle strade di Perledo:

«La regia ed unica strada che dalla Valsassina pone fino alla riva di Gitana, Pieve di Perledo e che comunica per tutta la riviera di Lecco come pure la strada che dal castello di Lecco rettamente conduce al forte di Fuentes trovansi in certi siti si fattamente diroccate che sono, ormai impraticabili ai pedoni nonchè ai cavalli. Rispetto alla prima ne corrose gran parte l’escrescienza del lago di modo che per rimetterla nel primo essere abbisogna di riparamento di trenta gradini o cordoni per sostenerla e 400 braccia di rizzato del tutto distrutto.

Rispetto poi all’altra tra Varenna e Bellano dove si dice al Bosnadi, sino alla chiesola detta dell’albero secco, rimane interrotta pel dirrocamento dei muri che servivagli di sostegno di modo che per risarcirla si precisa il rifacimento di braccia 220 in lungezza, e braccia 3 di altezza oltre le rigate che ad ogni tratto mancano in entrambe le suddette strade. Per le quali ristorazioni saranno precise almeno lire 1800».