Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/326

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secoli xix e xx 317


Dopo essere rimasti a Fiume Latte otto giorni ospiti della famiglia Venini, i Manfroni, notte tempo s’inbarcarono per Menaggio e quindi ripararono in Svizzera dove il dott. Francesco trovò una condotta medica a Giornico di Val Leventina. E rimase colà sino all’amnistia.

Con la colonna seconda dei volontari comaschi che operò nel Tirolo eranvi di Varenna Giuseppe Venini, caldo patriota del quale si è già detto che da più anni era stabilito a Tione, dove possedeva una fabbrica di vetrerie, e Pietro Carganico. Questa colonna, che prese anche il nome di Colonna Arcioni, una volta giunta nel Tirolo si uni alla colonna Longhena ed insieme proseguirono per Stenico e per le Sante.

L’ingegnere Venini venne nominato organizzatore capo della Legione Tridentina. Di lui così scrive il colonnello Bonorandi: «a mezzogiorno eravamo a Balino ed invece di trovarvi i corpi che al nostro arrivo dovevano inoltrarsi abbiamo notizie del valoroso e degno di ricordarsi da tutta Italia, il cittadino Venini milanese stanziato a Tione»1.

Nella colonna dei volontari comaschi vi era Pietro Carganico di Varenna, che venne a trovarsi con la compagnia d’avanguardia della colonna che mosse all’attacco degli Austriaci2.

Nei registri del battaglione comasco costituitosi nel 1848 troviamo altri due Venini di Varenna: il caporale Venini Mardocheo, ed il soldato Venini Giorgio. Nello stesso battaglione troviamo ancora i seguenti di Varenna: Carganico Giov. Battista e Pensa Domenico.

Questo battaglione si formò in Como ai primi di luglio; era comandato dal maggiore Cesare Bagolini e prese parte con la divisione Visconti nelle operazioni di guerra con l’esercito piemontese.

Avvenuto il disastro delle truppe piemontesi e lombarde, gli abitanti di Varenna s’illusero di poter ancora arrestare o ritardare il ritorno degli Austriaci, e si dettero a costrurre alcune opere di fortificazione. Gli uomini di Gitana formarono un parapetto al disopra della galleria di Morcate, e vi ammucchiarono sassi e macigni per rotolarli sulla strada in caso di passaggio del nemico. Una barricata venne eretta fuori di Varenna sulla strada di Fiume Latte.

Ma furono tutti sforzi vani: dopo pochi giorni gli Austriaci sbarcarono a Varenna, e una delle loro prime visite fu per il curato il Rev. Ruspini che sapevano di sentimenti liberali, e gl’incussero tale spavento da impazzire poco dopo.

Il 4 agosto transitava da Varenna la guardia nazionale di Colico diretta a Lecco.

In un elenco di spese sostenute dal Comitato di Pubblica Sicurezza di Bellano troviamo le seguenti:

  1. A. S. M. Governo Provvisorio. 168 a.
  2. Santo Monti. Pagine di storia comense contemporanea. Como. Ostinelli, 1917.