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A Vitali Giov. Antonio di Bellano per vino somministrato alla guardia civica di Varenna L. 10,00.

A Ronchetti Baldassare per mezza brenta di vino somministrata alla Guardia Civica di Perledo L. 5:2:6.

Per polvere da sparo somministrata al comune di Perledo L. 77:5:6.

Alla compagnia di Esino per giornate consunte per la sorveglianza delle gallerie (minatori con polvere) L. 51:8.

Nell’elenco dei componenti il battaglione volontari Studenti organizzato in Milano nel 1848 troviamo i seguenti due di Varenna: Pietro Fumeo e Lelio Mornico.

Fra quelli che ebbero noie al ritorno degli Austriaci vi furono i fratelli Lelio e Carlo Mornico, i quali ardenti di amor patrio tenevano nella loro casa riunioni di liberali. Ma uno dei congiurati, l’amministratore della casa, li tradì, ed un giorno approdò a Varenna un vapore con dei soldati austriaci che provenivano da Bellagio. I Mornico appena scorti i soldati, intuirono il pericolo, e senz’altro pensarono a porsi in salvo: uno dei fratelli, Lelio s’inerpicò sui monti, e riuscì a fuggire; ma l’altro Carlo, essendosi indugiato alquanto per nascondere i documenti dentro la peschiera, si trovò nella casa, quando questa era già circondata. Ma ebbe una felice ispirazione, poichè vi erano dei muratori che lavoravano nella villa, egli rapidamente si buttò sulle spalle una giacca di uno di essi ed in testa un loro cappello, e con la pipa in bocca uscì della villa, passando davanti ai militari che la circondavano. E così potè porsi anche lui in salvo1.

I Mornico avvenuta l’amnistia ritornarono a Varenna, ma Carlo che era il notaio, non potè più esercitare la sua professione sino al 1860, perchè continuamente sospettato.

Molti altri fuggirono da Varenna al ritorno degli Austriaci. In una nota della Delegaz. provinciale di Como pubblicata il 26 gennaio 1849, e nella quale si intimava agli assenti senza autorizzazione di far ritorno immediato in patria, troviamo i seguenti nomi di Varenna: Brenta Gerolamo, Nasazzi Carlo, Campioni Carlo, Greppi Luigi, Balbiani Luigi, Balbiani Giuseppe.

Nel 1848 Varenna ospitò il Cav. Dott. Luigi Bellati pretore di Morbegno il quale venne condannato al confine perchè denunciato come sospetto di liberalismo. Vi rimase in punizione fino al 1859 e poi vi prese liberamente domicilio.

Fu per molti anni sindaco di Varenna amato e stimato. Sposò Antonia Venini e fu padre dei due tenenti generali Giuseppe ed Emilio Bellati.

Dalla Gazzetta di Venezia del 5 dicembre 1848 ricaviamo la seguente notizia:

  1. Queste notizie vennero desunte da documenti dell’archivio Mornico.