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Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/339

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Animato d’amor patrio, ispirato anche dal pensiero di vendicare il maggiore fratello Luigi che non avendo potuto sfuggire all’arruolamento austriaco era morto di malattia nelle carceri d’oltre alpe, vittima dei suoi sentimenti d’italianità, il giovane Giorgio nel 1848 sfuggì alla leva austriaca, passando nascostamente in Svizzera e di là in Piemonte con altri compagni, la cui romanzesca fuga è sotto altri nomi descritta in un emozionante capitolo del Piccolo mondo antico del Fogazzaro.

L’avvocato Giacomo Venini che abbiamo già nominato, amicissimo del Greppi fu l’organizzatore dell’esodo di questi giovani.

Appena giunto in Piemonte Giorgio Greppi si arruolò come semplice soldato e prese parte a parecchi fatti d’arme delle campagne del 1848-49. Fece una brillante carriera ed avremo quanto prima occasione di riparlarne.

Il 3 agosto 1848 arriva in Varenna il maggiore Riccardo Ceroni dello stato maggiore generale, addetto al Comando militare della linea Stelvio-Tonale. Da quì scrive la seguente lettera al Comitato di Pubblica Sicurezza di Sondrio:

Varenna 3 agosto 1848     


Riccardo Ceroni maggiore dello S. M. Generale


Al Comitato di P. S. in Sondrio.


Sono quì dalla mezzanotte scorsa. Al mio arrivo e lungo la via raccolsi dovunque voci di all’arme, qualche lettera che qui trovai le confermavano, una tra le altre, senza data, ma col bollo della posta di Milano del 2 corrente diretta alla signora Francesca Venini diceva «siamo agli estremi della nostra sorte. Si dice che dovremo tutti allontanarci da Milano fra pochi momenti. Voglio sperare che l’allarme sia superiore al bisogno, ieri sera tutti erano contenti, questa mattina lo scoraggiamento è agli estremi».

Non so quanta fede possa darsi a questo corrispondente che non conosco. Notizie ufficiali recenti qui non ne sono pervenute e l’ispettore di P. S. signor Giacomo Venini è d’altronde assente per esser partito ier l’altro per la capitale. È atteso a quanto mi assicurava sua moglie col vapore ed io lo starò aspettando. Intanto faccio partire per Milano il mio aiutante con lettera per quel comitato di P. S. Se l’ispettore arriva col vapore mi concerterò secolui intorno ai provvedimenti da prendersi per la difesa del lago da Colico a qui: ho già veduto dei piccoli cannoni e potranno servire per armare qualche barcone........

P. S. sono le due pomeridiane e il signor Ispettore Venini non è di ritorno. Il Deputato Cavalli è in questo momento a segare il fieno nei suoi poderi, parlerò dunque coll’altro deputato Carganico per la difesa di Colico.