Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/63

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SECOLO XV


La morte di Gian Galeazzo Visconti, l’usurpatore di Barnabò, avvenuta nel 1402, cagionò molte discordie interne nello stato di Milano: Guelfi e Ghibellini, Vitani e Rusconi, ripresero le lotte intestine.

Franchino Rusca postosi alla testa di forze ghibelline s’impadronì di quasi tutto il Lario e pose a sacco Lecco, Mandello e Varenna. In seguito i Rusconi s’impossessarono anche del Monte di Varenna, di Esino e di Bellano, che tennero fino alla pace, stipulata nel 1415, fra Loterio Rusca ed il Duca; a questi venivano restituite le suddette terre, a condizione però che il Rusca esigesse i crediti ed i censi dell’anno in corso, e degli anni passati nei quali aveva avuto il dominio di quelle terre. E queste, con Varenna, ritornate al Duca dovettero prestare giuramento di fedeltà, come consta da un atto 15 maggio 1415, che sarà pubblicato nell’apposito volume dei documenti.

Durante il periodo di dominio dei Rusca, la Valsassina si era messa spontaneamente sotto la protezione dell’arcivescovo di Milano, ed al principio dell’anno 1410 aveva mandato il venerabile Ser Biagio, preposto di Perledo, quale ambasciatore al Duca ed ai reggenti onde contrarre alleanza con essi1.

Poco dopo il ritorno di Varenna e terre adiacenti, alla soggezione dello stato di Milano, e cioè nel 1416, il Duca emanò un decreto datato da Monza, il 19 novembre, con il quale venivano sottoposte alla giurisdizione del Podestà di Varenna, le terre del monte di Varenna e di Esino. Nel decreto queste terre sono enumerate così: Bolonia, Perledum, Cixatium, Vezium et Ixenum2.

Nel 1432 durante la guerra, che già da un decennio imperversava tra Milano e Venezia, un esercito veneziano agli ordini di Giorgio Cornaro occupò la Valtellina Bellano e Varenna. Il Cornaro dalla Valtellina

  1. Arrigoni, Statuti civili et criminalis Vallisaxinae pag. 114.
  2. Il doc. trovasi nell’arch. del Pio Albergo Trivulzio: sarà pubblicato nell’apposito volume.