Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/86

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lenco1 che ci permette anche di fare una correlazione relativamente alla popolazione di quei paesi:

«Comune et homines Porletiae stara centum vigintiquinque, Comune et homines Varenae cum Mugiasca star. tracentum, Comune et homines Dervii stara centum, Comunes et homines Civenae et de Limonta star. centum triginta, Comune et homines vallis Lugani et aliarum Plebium et vallium, terrarum et locorum qui et quae tenentur per comites de Rusconibus star. duemille, Comunia et homines Vallisoldi et de Valassina star. centumtriginta».

Una lettera dell’anno 1425 dei maestri delle entrate ducali al referendario di Como, contiene l’ordine di escludere gli uomini di Varenna e di Mugiasca ed i comuni di Dervio e di Corenno dall’incanto del sale, perchè già inclusi nel ruolo delle gabelle di Milano2.

Tuttavia il capitano del lago invigilava severamente sulle frodi che gli abitanti di questi paesi commettevano in materia di dazi, come lo dimostra la seguente lettera del segretario del Duca dell’agosto 14503:

«Dilecte noster. Habiamo intiso cum grande displicentia da li nostri maystri de intrate et referendario nostro de Como per frequentate lamente a loro facte per li dacieri nostri da Como de li homini da Bellano et da Varena conducano et fano conducere de molte biave, bestiame, formagio, coramo..... et altre merchadancie senza el debito pagamento de li dacy nostri, qual cosa molto ne dispiace et cade in grandissimo danno nostro et deliberati non volere simile cosa patire per modo alcuno volimo et strectamente te comandiamo per quanto t’è caro la gratia nostra che tu trancorre la tua fameglia et corrabiese per tutto quello laco, così verso quelle terre di Bellano et da Varena quam etiam altrovi puniendoli mal factori secondo la forma de li decreti et ordini de li dacii nostri et del tuto me avisary de dì in dì, però non se contenendo essi homini da simile errore li provvedaremo in modo restaranno malcontenti et trassirà in exemplo ad altri. Laude die 26 aug. 1460: Iohannes».

Al tempo di Filippo Maria Visconti Varenna pagava per censo ognl anno lire 725 imperiali, altrettanto pagava Bellano; Mandello pagava lire 720. Ma le tasse andarono a poco alla volta diminuendo, e nei primi anni del dominio di Francesco Sforza Varenna pagava solamente lire 218 e così Bellano; Mandello pagava lire 3204.

  1. C. Barrera, Storia della Valsolda, 1864, nota a pag. 119.
  2. Arch. di St. di Milano. Lettere ducali Viscontee. Vol. III. 15 dic. 1425.
  3. Arch. di St. di Milano, Registri ducali, n. 1 bis. 26 ag. 1450.
  4. Ecco il computo del valore della lira imperiale che, come si vede, subì molte variazioni:
    Anno 1234 l. imp 1 = a Milanesi l. 15,18 attuali l. ante guerra 10,15
    » 1348 » » » = » » » 9,12 » » » » 6,45

    (cont. a pag. seg.)