Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/216

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204 annie vivanti


— Il suo inglese è assai imperfetto, — disse.

— Oh, questo importa poco, — disse Mrs Doyle. — Si tratta sopra tutto di copiare... Saprà pur copiare...?

— Eh, diamine! altro che, — disse Aldo, facendo gli occhi torvi a Nancy.

Nancy chiese tutti i particolari, e Mrs Doyle glieli diede, incrociando in grembo le grasse mani placide.

Era un posto di fiducia. Egli doveva essere il segretario di sua figlia... cioè — si corresse Mrs Doyle, incontrando lo sguardo chiaro e fermo di Nancy — del marito di sua figlia, il signor Van Osten. E il lavoro era principalmente di carattere politico. Egli dovrebbe... copiare dei... degli «speech», e... eccetera. Egli avrebbe il suo studio, non nella casa dei Van Osten, no... ma nella stessa strada... dirimpetto, poche porte più in giù. Egli non doveva parlare con nessuno del suo lavoro, perchè... perchè appunto, era di carattere così... privato.

— Il signor Van Osten è un uomo singolare, — concluse Mrs Doyle. — Ve ne accorgerete a suo tempo. E così, quando volete cominciare?

— Adesso, — disse Aldo.

Mrs Doyle rise.

— Vediamo un po’. Lunedì prossimo, direi. Nel frattempo, — e Mrs Doyle tossì, — visto che i Van Osten ci tengono tanto alle apparenze (che volete? è gente fatta così!), sarebbe forse bene che passaste da Brooks... che vi... vi... vestirà da capo a piedi; sapete, qui tutti si vestono a un modo. Passerò io da Brooks, — soggiunse affrettatamente, — a parlargli di voi, e dirgli come vi deve vestire.

Nancy arrossì e protestò.

— Mio Dio, — esclamò l’americana impazientita. — Non mi seccate così! Mi ripagherete.

Allora Nancy arrossì e tacque.

E Aldo andò da Brooks e si fece vestire da capo a piedi.