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i divoratori | 37 |
fusi di limpido pianto. Si baciarono ripetutamente, appassionatamente, e ciascuna disse di sè che era sciocca e che non piangerebbe più, eppoi ripiansero; e si ribaciarono; e andarono a letto.
E Valeria si addormentò.
Ma Edith, nel buio pensava.
Edith si alzò prestissimo l'indomani, e condusse Nancy a cogliere le primule nei boschi. Fu così che Nino e Valeria dovettero andare soli al tennis. Una ragazza grassa e torpida prese il posto di Edith nel torneo. Valeria rise tutta la mattina.
Edith e Nancy arrivarono in ritardo per il «lunch»: tutti erano già a tavola. Quando comparvero, la signora Avory diede un'esclamazione di sorpresa alla vista di Edith: e anche Nino la guardò, meravigliato.
— Ma, Edith mia, — disse sua madre. — Che cosa hai fatto? Come ti sei conciata?
— Conciata? — disse Edith ridendo. — Ma come? se questa è la famosa pettinatura «à la Klaus» che si usa nella Germania del Nord! Vero, Fräulein? E' Fräulein che me l'ha insegnata.
Valeria si era fatta rossa e disse con voce un po' tremante:
— Ma, Edith, non dovevi lasciarti tirare indietro i capelli a quel modo. Non so cosa pare...
— Pare una torta, — disse la piccola Nancy. — E a me piace molto.
La signora Avory sorrise.
— Ma cosa ti viene in mente, Edith? E perchè ti sei messa quell'orrido vestito color tabacco, che ti ho detto di non portar più?
Ma Edith, invece di rispondere, parlò della passeggiata nel bosco; e poi Nino raccontò del tennis...
E così Edith adottò la pettinatura della Germania