Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/109

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Naja Tripudians 105


piccoletta e infantile! — pende dal bracciolo, a pochi centimetri da me.

«Che voglia ho io di chinare la faccia e di baciargliela, quella piccola mano inerte! Potrei farlo; ne ho il diritto; è la mia sorellina.... che ci sarebbe di strano? Ma non oso; no; sono timida davanti a quel visetto soave, a quei chiusi occhi.... E il bacio ch’è già suo, non glielo dò.

«Dove vanno, zia Marianna, i baci non dati? I baci creati nel pensiero, fioriti sulle labbra e non giunti al loro destino?...

«Dove vanno, zia Marianna, i baci non dati?»

«Ma come? Voi partite? Quanto me ne addoloro.

«E credete che in quella fredda e nordica Edimburgo starete meglio di qui? La Scozia è lontana; e ci piove ancora più spesso che a Leeds.

«E alla vostra età un viaggio così lungo non vi fa paura? Chi vi accompagna? Chi ha cura di voi? E il vostro giornale come farà senza la vostra rubrica così interessante?