Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/62

Da Wikisource.
58 Naja Tripudians


La domenica andava sempre lei sola in chiesa; i suoi ospiti rimanevano nella villa delle Acacie. I buoni rustici, avviandosi alla chiesa, li scorgevano talvolta traverso l’alta siepe d’edera e di bosso: stavano languidamente sdraiati sotto agli alberi nelle poltrone di vimini, fumando sigarette (le donne come gli uomini) ed esponendo all’aria (gli uomini come le donne) le eleganti caviglie calzate di seta variopinta.

Si faceva sottovoce i nomi degli ospiti: quello dai baffi bianchi doveva esser Mr. Asquith, e le due signorine vestite di rosso erano senza dubbio le sue figlie. C’era anche il Duca di Norfolk.... in incognito. E quel biondino snello e pallido, vestito di grigio, si sussurrava a bassa voce che doveva essere.... Sì, sì! nientemeno che il principe di Galles!... Traverso le siepi i contadini sostavano, trattenendo con riverenza il respiro, a mirare quelle caviglie iridescenti a quadretti rossi e verdi, appartenenti a Sua Altezza.... E quando, in chiesa, il reverendo Pastore recitava come di precetto la preghiera per la Famiglia Reale, tutti gli occhi si volgevano a Lady Miranda Randolph Grey, che inginocchiata piamente nel suo banco, chinava un po’ più basso sulle guan-