Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/112

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100 annie vivanti

volete... Non andate fuori. Le strade sono piene di soldati ubbriachi. — Via!»

Luisa gli gettò le braccia intorno ai ginocchi e glieli baciò; gli baciò i piedi, nelle pantofole di Claudio, benedicendolo e piangendo di gratitudine; e Mirella sorrideva col serafico volto ancora inondato di lacrime e diceva: «Grazie! Grazie! Grazie!...» senza neppur sapere di che cosa lo ringraziasse.

«Ma — e Chérie?» Luisa ansante si volse a guardare quella figuretta, smarrita e piangente nella sua bianca veste, in mezzo ai due lubrici uomini briachi. «Non possiamo lasciarla....»

«Portatela via con voi!» disse Fischer, e traversando con passo risoluto la camera, prese Chérie per un braccio e l’allontanò dai due uomini.

«Ma come? Ma cosa fate, vecchio libertino?» urlò Feldmann con una grossa risata. «Si può sapere quante ne volete, voi? Non ve ne bastano due, vecchio porcospino che siete? Per tutti i diavoli! Questa qui la lascerete stare!»

«La lascerete stare anche voi altri,» tuonò il capitano. «Io le ordino di andar via.» E Fischer corrugò selvaggiamente le sopracciglia tentando di ristrappare Chérie alla stretta di Feldmann e di Von Wedel.