Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/318

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306 annie vivanti

più poveri, anche ai più reietti? «Iddio ti benedica!...» Che cosa ti costa? Questa piccola preghiera, la più breve di tutte — dilla, dilla per lui!»

Silenzio. Luisa non si mosse.

«Luisa,» singhiozzò disperata Chérie. «Pensa, pensa ai giorni di dolore che verranno per me e per lui. E non vuoi fargli un augurio? Non vuoi che Dio lo salvi e benedica?... Ah, Luisa, è troppo triste, è troppo crudele che nessuno, nessuno abbia mai invocato una benedizione sopra un bambino così derelitto e disgraziato!»

Gli occhi di Luisa si soffusero di pianto. Chinò lo sguardo sul tenero viso del piccino — e trasalì. Aveva incontrato lo sguardo strano di quegli occhi chiarissimi fissi nei suoi.

Erano occhi crudeli. Erano gli stessi occhi che l’avevano fissata beffardi e canzonatori dal fondo della stanza, quand’ella a ginocchi davanti all’oppressore implorava pietà. Sì; nel momento supremo in cui le sue preghiere e quelle di Mirella parevano aver commosso il cuore del nemico — quegli occhi, quegli stessi strani occhi grigio-chiari che ora vedeva aperti nel piccolo volto di fiore, avevano lampeggiato su lei freddi, ironici, spietati....

.... «Il suggello della Germania deve essere impresso sul paese nemico....»