Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/356

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344 annie vivanti

alle fresche onde increspate del mare.... Assai bene se ne ricordava.

E adesso sentirebbe, come allora, l’acqua fredda cingerle le caviglie, le ginocchia... poi quel fresco e forte abbraccio le salirebbe alla cintola, mozzandole il respiro... poi al petto... poi alla gola....

Allora ella avrebbe stretto a sè con maggior passione e maggior forza il suo bambino, gli avrebbe posata la bocca sulla bocca per non sentirlo piangere, e coll’ultimo alito avrebbe bevuto il dolce respiro di quella piccola bocca, socchiusa sempre ai baci, fragrante d’erbe e di violette....

Alzò di nuovo lo sguardo alla finestra ogivale. «Addio!» disse ancora una volta al cielo, alla terra, alla vita. Poi risoluta volse le spalle a quel cerchio di bianca luminosità.

Si avvolse meglio nella lunga sciarpa azzurra, coprendosene il capo e le spalle, incrociandosela sul petto ed avvolgendo nelle pieghe cerule anche il bambino, che le posava ancor dormente al seno.

Poscia, pianamente, aprì la porta. Davanti a lei scendeva a lunghe pieghe la portiera rossa, ed essa la scostò col braccio facendola correre indietro sugli anelli. Dalla finestra rotonda die-