Pagina:Vocabolario del dialetto napolitano (Rocco 1882, A - CAN).djvu/253

Da Wikisource.

BAN — 231 — BAN


Quarche perna faoza che lo bancarotte de Caronte le volesse dare a luoco de la vera. E 7. p. 192. Fuimo mpastorate commo cavalle e puoste pe bancarotte ngalera, e cagnavamo lo sodore e la fatica pe tanta vorpinate. (In questi esempii vi ha anfibologia col primo significato).

Bancarozza. Panca o Panchetta con tavola sopra, su cui si rivendono cose vecchie ed usate, per lo più libri, ed anche oggetti e utensili di metallo, vestimenti, scarpe, ec.

Bancarozzaro. Colui che tiene bancarozza.

Banchera. Femm. di Banchiere. Val. Fuor. 1. p. 104. Ogge le scuffie portano le suggeche, Moglìere de criate se la mpacchiano, E le banchere pure se resentono. E p. 216. Chella banchera porca lo lecenzia.

Bancheriare. Fare azioni da banchiere, Vivere da banchiere.

Bancherotto. V. Bancarotte.

Banchetto. Banchetto, Convito. Ciucc. I3. 29. E d’auto pe la strata non parlavano Che de banchette. Cort. Ros. 4. 3. Ca tu volive fare no banchetto De porcelle arrostute. Tior. 2. 1. E paro justo spito de banchetto n’uosso spollecato de presutto. Bas. Pent. 2. 7. p. 218. Avere cagnato… li banchette vannute co no tuozzo de pane.

Banchiero, Banchiere. Monellaccio, Biricchino, Ragazzo ed anche Uomo che vive commettendo malvage azioni, e se non altro molestando gli altri. Morm. Fedr. 1. 28. 2. Sia no banchiero, sia n’ommo de niente, Sia chillo puro chino de defiette… Non pe chesso tu l’aje da fa despiette. Val. Fuorf. p. 116. Che pe le mura tanta ntorce ardevano, E li banchiere mucche spezzolavano.

Oggi si comincia ad usare nel senso dell’italiano Banchiere, significato che forse ebbe pure anticamente in napoletano. Cerl. Cronv. 2. 16. Da banchiere in su.

Banco. Banco mercantile, pubblico e privato. Sono celebri i banchi di Napoli, oggi ridotti ad un solo con molte succursali anche in altre provincie d’Italia. Bas. Pent. 1. 10. p. 119. Banco accorzato de li contante de le bellezze.

E 2. 7. p. 215. Banco de li chiù ricche deposete. E 3. 8. p. 338. Non bastanno la tresoreria, li banche, li bancarotte e li mercante de cammio de la cetate. E 4. 9. p. 104. La matina aperze banco lo sole pe liberare lo deposeto de la luce a li credeture de le juorno. Vill. Epit. p. 132. Pe buje stia semp’apierto De la Piatà lo banco.

Di cosa eccellente dicesi che Va no banco.

Banco falluto è sorta di giuoco di carte. Bas. M. N. 1. p. 224. Joquammo… A lo banco falluto, a la gabella. E Pent. 1. 2 p. 39. O bell’uocchie, che co no trionfiello de luce facite jocare a banco falluto le stelle. E. 10. p. 126. Dove chesta joquava a trionfiello… l’autre averriano joquato a banco falluto.

Palco da saltimbanco o ciarlatano. Bas. Pent. 2. 7. p. 222. Quanno lo sole sopra lo banco de lo cielo mostra li privilegie fattele da la natura, sigillate de luce, e benne secreto da schiarire la vista. E 4. 7. p. 71. Comma’a ciarlatano ncoppa a no banco. Viol. vern. 14. No varvetta Ncoppa a no banco a buonnecchiù strellava.

Banconaro. Uomo che vive imitando i costumi e le azioni della più bassa plebe.

Bancone. Pancone, Pancaccìa.

Banco su cui lavora e vende il falegname, il fabbro, il macellaio, il mercante a ritaglio, le speziale, il cuoco, ec.

Banna. Banda, Parte, Lato, anche fig. Sarn. Pos. 1. p. 176. Da na banna e da l’autra nc’erano doje gradejate rejale. Cort. C. e P. 2. p. 142. Scesero nterra chi da na banna e chi da n’autra. Ciucc. 1. 4. Da la banna de Napole è no monte. E 5. 16. A n’ata banna s’erano adonate Ciert’aute. E 12. 56. Da na banna Si s’hanno a castecà comm’a nemmice, E da n’aota n’è buono che le scanna Uno de nuje. Cap. Son. 151. E p’ogne banna se mpizza e se nforchia. Fas. Ger. 1. arg. Da l’autra banna. Perr. Agn. zeff. 4. 11. Da la banna de lo core. E 5. 40. Da tanta banne… assautate. Tior. 7. 4. Lasso ire da banna… Chill’auto ec. Tard. Vaj. p. 60. Na bella accattata