Pagina:Vocabolario del dialetto napolitano (Rocco 1882, A - CAN).djvu/255

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no desperato. Tior. 7. 3. Ma schiuda quanno vo no sfortonato, D’ogne tiempo che nasce isso ha barato. E 10. 3. Da chisto munno Cecca ha già barato. Bas. Pent. 3. 1. p. 266. Se no me facite a sta medesema pedata na cammara co sette porte de fierro, io so barata. E 5. 9. p. 197. S’io non aggio chelleta de sta petena io so barato. E M. N. 1. p. 240. Che si t’hanno depinto a no prociesso, Nigro te, si barato. Cort. Ros. 1. 1. p. 10. Si non pozzo aver essa io so barato. E M. P. 6. 1. Io ntutto so barata. Perr. Agn. zeff. 3. 15. Mo si ca la bravura è già barata.

Barattare. Barattare. Fas. Ger. 12. 8. E barattare Co lo nnore è cosa ottema la vita. Val. Fuorf. 2. 5. 27. A barattare, a bennere e accattare.

Barattaria. Baratteria, ma nel senso di Negozio di barattiere.

Bisca. Bas. Pent. 3. 5. p. 304. Si joquava pe le barattarie, le facevano la pizza, lo mettevano mmiezo. (Le st. 1674 e 1679 hanno varattarie).

Barattiere. Barattiere, Chi fa baratti o compra e rivende.

Baratto. Baratto, Scambio, ed anche Il rivendere. Fas. Ger. 4. 81. O baratto nne faccio co cerrito.

Barattolo. Barattolo, e s’intende per lo più di quelli in cui si serbano conserve e confetture. Mil. Zit. 2. (?) Parla, barattolo mio sceruppato. (Qui fig.). Zezz. Papp. p. 9. Core de cioccolata e casatielle, De merenghe barattole e stracquine.

Dono, Regalo fatto a fine che altri non guasti i fatti nostri, ed anche Porzione che i bravacci pretendono su gli altrui guadagni e che più comunemente oggi dicesi Camorra. Prisc. Mesc. 1. 32. Fermate e cessa arreto; a sta jocata Barattolo no nc’è; lesto mo abbia.

Barba. Barba.

Barbariare. Usato nel prov. Comme barbarea accossì natalea, che vuol dire che lo stesso tempo che si ha il dì di S. Barbara (4 dic.), si ha pure nel Natale.

Barbetella. Pollone, Barbatella.

Barbetta. In pl. Barba che si lascia crescere dalle orecchie in giù sulle guance.

Barbettella. Dim. di Barbetta.

In pl. Barbine e tutto ciò con cui le donne annodano sotto al mento il cappellino o la cuffia.

Barbuglia. Barbugliamento. Ciucc. 6. 1. Na barbuglia de papare e de cole Nconzierto le facea na matenata.

Ciurma, Folla, ed il Tumulto che ne consegue. Ciucc. 10. 10. Jarrà, comm’è benuta, primmo chesta Barbuglia de lacchè. Cap. Il. 4. 103. Se chianchejano nfrotta a sta barbuglia. Ol. Nap. acc. 12. 9. (?) Tutte pigliano l’arme a fa barbuglia.

Barbugliare. Barbugliare.

Barca. Cavallone, Maroso.

Si ode talvolta per Varca.

Barchetto. Palchetto, Palco. Cant. 1. 12. (?) N’autro da no barchetto Me fa no vasamano, e tu t’ammusse. Ser. Vern. p. 16. Pe sapè la lengua nosta nce vonno lazzaro de lo Mercato, e non frosce che banno pe li barchette allupanno sorbetto e ghiettanno lecchiette pe fa ridere le sbriffie. Ciucc. 12. 26. Fatta ssa festa, primmo che s’auzasse Giove da lo barchetto. Lo Sagliem. 1. 10. Cca li barchette se nne scennevano.

Barciello. Bargello. Mil. Fint. sempl. 2. 12. (?) È benuto a la casa lo barciello Co tanta sbirre.

Barco. Balcone. Trinch. Corr. 1. 2. (?) Sesca sotto le barco De la segnora toja.

Barconata. Balcone lungo su cui riescono molte aperture.

L’insieme di tutti i balconi di uii palazzo.

Ringhiera lunga che fa le veci di parapetto.

Barcone. Balcone, anche fig. Sadd. Lo Simm. 1. 2. (?) Quanno assumme a sto barcone, Mascolone bello mio. Fas. Ger. 8. 1. E l’arba sciauriava a lo barcone. Ciucc. 9. 24. Fente erano le logge e li barcune. E 13. 27. L’Aurora… s’era affacciata Tutta arrossuta ncoppa a no barcone.

Barcune a l’uocchie sono Lividure all’intorno dell’occhio, ed anche Macchie livide, Occhiaje. Ser. Vern. p. 22. Vruognolo, molegnana, barcone a l’uocchio.

Bardacchino. Baldacchino. Roce. Desc.