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Pagina:Vocabolario del dialetto napolitano (Rocco 1882, A - CAN).djvu/284

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BUO — 262 – BUO


Bono. Fas. Ger. 1. 24. Che serve… Si non fonnammo no regno de truono Pe dire a li nnemmice: cca sto buono? E 6. 14. Buono farrisse Pe n’autro poco de te stare a spasso. Bas. Pent. 1. 2. p. 41. Apre l’aurecchie, siente buono. Cap. Il. 5. 84. Ercole, nenna mia, buono ch’è muorto. E Son. 77. Che sia… buono castecato. Ciucc. 1. 18. Ma che bale Penzare buono e non potè fa niente? E. 2. 5. Abbesogna Ngrassà lo puorco p’avè bona nzogna. E 7. 31. Ma chille buono buono l’ammallajeno. E 8. 14. Sta cosa non va bona. E 30. Na facce… Che no sta bona, ma pare devota. E 9. 9. Io no mmoglio auto che me state buono. E 10. 17. Dice buono. E 11. 24. Lo buono ciucciariello. E 30. Pegliatene la bona volontate. E 12. 56. N’è buono che le scanna Uno de nuje. E 14. 25. L’ammatorajeno bone le costate. E 32. Falle na bona cera. Tior. 4. 7. E bona se sciaccaje la poverella. E appr. L’aje fatto buono rompere lo fronte.

Adatto, Idoneo. Ciucc. 6. 18. Cheste so bone pe ste bie, Mura, turre e castielle a fravecare. E 7. 15. Non so buone ch’a farte na cacata. Perr. Agn. zeff. 2. 20. Fammosa gente mia, che sempe bona Fuste nguerra. E 28. Saccio…, ca tu si buono e mmieste nguerra.

Valente, Coraggioso. Ferr. Agn. zeff. 2. 75. E fanno facce l’uommene chiù buone. E 3. 4. Vedenno s’isso è buono a spata e lanza.

Ad un nome o aggettivo che indichi professione, arte, dignità, condizione, grado, stato ec. si aggiunge e buono per esprimere Con tutto che sono, sei, è, ec. Bas. Pent 2. 6. p. 208. Auzatose malato e buono da lo lietto. Cerl. Dam. spir. 1. 3. Io nce vorria esse mpiso paglietta e buono. E Pam. mar. 3. 11. Fusse accise te e isso, muorto e buono. Ciucc. 13. 11. Ommo è buono era puro bestejale.

Fatto e buono vale Bell’e fatto. Lo Sagliem. 3. 18. Lo capitanio Dice ch’è fatto e buono lo decreto. Bas. Pent. 4. 10. p. 116. Vestite de mbroccato e de tela d’oro fatte e buone.

Bello e buono. V. Bello. Ciucc. 8. 30. E tutto buono e bello.

Lo bello è lo buono vale Ogni mezzo, Molti sforzi. Nce volette lo bello e lo buono pe l’accojetà. Nce aggio spiso lo bello e lo buono.

Che nc’è de buono? Ch’avimmmo de buono? e simili si dice per domandare che ci è da mangiare. Cerl. Dom. spir. 1. 7. Ch’avimmo de buono?

Ed anche vale Che novità, Che buone notizie ci sono?

Usato come nome per Bene. Fas. Ger. 12. 86. E tutto ha fatto pe lo buono tujo.

Puozze sta buono è modo deprecativo; ma dicesi pure per augurio di prosperità in compenso di ciò che altri fa o dice secondo che era nostro desiderio. Cerl. App. ing. 2. 8. Gomme nce l’ha cantata: pozza sta bona.

Buon anno. V. Anno e Buonanno.

Bona notte. V. Bonanotte e Notte. Perr. Agn. zeff. 6. 73. Si tu mo te scommuoglie, bona notte. Fas. Ger. 10. 35. Sulo Aggitto la tene, e bona notte.

Bona sera. V. Bonasera. Stigl. En. 12. 89. E ntra lo pietto a botta e la gorgera Na botta le schiaffaje che bona sera.

Co bona salute, Co la bona salute, modo di augurio comunissimo, e si dice anche ironicamente quando si sorprende alcuno in colloqui o atti amorosi. Cerl. Parn. mar. 1. 8. Co la bona saluta.

Buono me tocco o me tocca vale Salmisia. Lat. salvum sit hoc quod tango.

Sapere buono vale Piacere. Tior. 9. 4. Cocozza de vino buono me sa.

Detto di donna spesso vale Bella e ben fatta della persona. Cerl. Princ. ric. 1. 4. Figlia, si bona, E bona tutta comm’a la vitella. E Dam. spir. 1. 4. Si bona dinto la fede toja. E appr. Si bona, vaje no docato la veppeta. E Cronv. 2. 9. È bona sta pellegrina! Lo Sagliem. 3 7 Ma io so troppo bona. — Si bona proprio.

Ma Bona femmena dicesi per lo più in cattivo senso. V. Bonafemmena.

Per contrario detto di uomo, Buon ommo o Buonommo o Bonommo, vale o Uomo dabbene, o Semplicione, Poco accorto, Facile ad essere abbindolato o menato pel naso. In questo secondo senso dicesi pure Buono buono, Tre