Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/290

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CAKNEFICE. 234 - CADO. cose a un tratto, o a più di quelle clic uno può fare: « Non mettiamo tanta carne al fuoco; una cosa per volta; - 1 giovani oggi mettono troppa carne al fuoco. » li «Voii esser né carne né peice, dicesi di persona che per ca- rattere, opinioni, tenor di vita, stndj, e simili non è detcrminata nfc co- stante : « Molti preti non sono né carne nk pesce : - 11 Duchìno di Lucca nella lista de' tiranni non era né carne né pesce. ».| Aon lapere se uno >ia carne o pesce, vale Esser fuor di sé. Esser istupidito, Non rinvenirsi: ♦ Da quel momento in poi bo cosi confusa la testa, ch'i'non so più s"io mi sia carne o pesce. » Non pesare ad al- cuno la carne, Esser quegli molto asciatto della persona, e in conse- guenza più spedito a camminare: « Io fo cinque miglia buone, tutte in una tirata, perchè, grazie a Dio, la carne non mi pesa. » n Pesare o Costare più il giunco della carne. V. GlI'NCO, . PrOVEKBJ: Carne di giovedì, carne stracca, si applica alle donne al- quanto avanzate in età. i Carne fa carne. La carne è l'alimento più con- facente al corpo dell'uomo, il Come grassa non ha viai bene, se magra non diviene, L'uomo felice non è con- tento del proprio stato, o non ne co- nosce il pregio, se non quando l'abbia perduto. i| Carne nuoi'a e denari fre- schi, dlcesi a colui, che, rimasto ve- dovo, piglia nuova moglie, specialm. per la dote. |; Carne tirante fa buon fante, La carne poco cotta è più nu- tritiva, li ^Yoii c'è carne senz'osso, Non c'è utile alcuno senza danno o in- comodo. — Dal lat. caro, cariiis. Carnéfice, s. m. Lo stesso che Boia. Wfig. Uomo feroce e crudele. — Dal lat. carni f ex. Carneficina, s.f. Uccisione di molte persone, con istrazio dc'loro corpi: « Quanti ne presero, tanti ne uccisero ferocemente: fu una vera carneficina: - La cavalleria sfondò il qnadrato, e fece una carneficina di tutto il bat- taglione. • — Dal lat. carnìficina. Luogo del supplizio. Càrneo, ad. Di carne. Il Del color della carne; ed è aggiunto anche di tal colore: «Color carneo; Camelie carnee.» — Dal lat. carneus. Carnesécca. ». f. Quella parte del maiale, che è tra la spalla e la pan- cia, e che si prosciuga e si conserva per mezzo del sale, usandola poi per condimento di certe vivande, far sof- fritti, ec. Carnevalata. ». f. Divertimento, Spasso, che uno si prende nel tempo del carnevale; usato più spesso col verbo Fare. Carnevale. ». m. Tutto qnel tempo che corre dall'Epifania al giorno delle Ceneri; ed è tempo di balli, di spassi, di mascherate, ec.: «Carnevale lungo, corto, piovoso, sereno : - Carnevale allegro, brioso, noioso : - Gli ultimi giorni dì carnevale. » ij Figura, con la quale si vuol rappresentare il car- nevale che è grassa e di lieta cera; onde di persona clic sia t;le diciamo che è o che pare un Carnevale; e Cera, faccia di Carnevale, e simili: « Pare un Carnevale, Ha una fac- cia di Carnevale che innamora. »i| Bruciare il carnevale, dicesi il Dar fuoco V ultima notte di carnevale a questa figura per segno che quel tempo è tinito, e che incomincia la quaresima. |i fig. dicesi CametoZe, Qualunque tempo di allegria: « In casa c'è sempre carnevale: - Quei giorni furono per me un vero carne- vale. » Il Aver parecchi carnevali ad- dosso o svile spalle, dicesi familiarm. di persona, assai attempata. , Ed Es- sercene per pochi carnevali piii, di- eesì per Aver pochi anni più di vita. ìDi carnriate ogni burla o scherzo vale, proverbio che significa Esser lecito nel carnevale il fare scherzi o burle, e che altri non dee risentir- sene. 1, Carnevale al sole. Pasqua al fuoco, e per contrario Carnevale al fuoco. Pasqua al sole, prov. che si- gniUca Solere la primavera esser fre- sca e piovosa (quando l'inverno è temperato ed asciutto; e al contrario. — Dal barb. lat. came/efomen. Carnevalésco, ad. Di o Da carne- vale: « Giorni carnevaleschi. Scherzi, Divertimenti, .'^jìassi carnevaleschi. » Carnevalino, dim. di Carnevale; e dicesi II primo giorno di quaresima, dal costume che molti ritengono an- cora di darsi buon tempo anche in quel giorno, i Onde Carnevalino, usasi parlando o di un seguito di giorni de- putati a qualche solennit.ì, o feste, o funzioni alle quali si snoie andare più per ispasso che per il fine a cui sono ordinate : « Tutti questi con- gressi di scienziati, di insegnanti ec. son tanti carnevalini : - Le novene del Natale, e le prediche di quaresima sono il carnevalino delle donne. > Carnevalóne, arrr. di Carnevale; ma si usa solo a significare il Pro- lungamento del carneval' -'••••-■ 1, prima settimana di qn:ii suol farsi a Milano, pev il rito ambrosiano, la quaresima e dì soli 40 giorni. Carniccio. ». m. La parte di dentro della pelle degli animali scoiati.:, Le r.ischiature del carniccio, e le smozzieatnre che si levano dalle pel- li, quando se ne fa cartapecora, delle quali smozzicature si fa poi la colla. Carnicina, dim. di Carne; Carne delicata e gentile: «Povero bimbo! chi sa che male ha sentito su quella carnicina. » Carnicino, ad. Aggiunto di colore che è tra rosso e bianco, rome quello del carnato dell'uomo; e dicesi pure di ciò che ha tal colore: « Velo car- nicino. Abito carnicino. > ij Ed in forza di sost.: «La contessa B. era vestita di carnicino. » Carnièra. ». f. Foggia di tasca, che i cacciatori portano ad armacollo per metterci la preda, il Tasca assai gran- de, aperta da ambe le parti, che è nella parte di dietro della cacciatora. Carnivoro, ad. Aggiunto di quegli animali che per natura si pascono so- lamente di carne, come gli uccelli di rapina, le belve feroci, li E si dice per ischerzo anche di uomo Che mangi la carne a preferenza di ogni altro cibo, li In forza di sost. Anim.ale car- nivoro: «I carnivori sono in gene- rale i meno addomesticabili. » — Dal lat. ca'rnirorus. Carnosità. ». /. aslr. di Carnoso; L'esser carnoso: «Non si può chia- mar grassezza, ma carnosità. » ]| T. pitt. Pienezza e morbidezza di carni delle fìgnre: tanto paiono carni vere. li T. med. Escrescenza carnosa che viene per malattia in certe parti del corpo. Carnóso.a(2.Chc è piuttosto grasso, pieno di carne: «Braccia carnose. Fianchi carnosi.» i T. med. Aggiunto di quelle parti che sono principal- mente formate di carne : « Leva tutta la parte carnosa, e lascia scoperto l'osso. » , Escrescenze carnose. Le car- nosità, i T. pitt. detto dì figura, che ha le carni morbide, da parer cane vera. 1| T. hot. detto delle foglie dì certe piante, perchè sono formate di una polpa sugosa, come quelle del- l'aloè, e BÌmiTi. Caro. ad. Teneramente amato : « La mia cara mamma, i miei cari figlinoli, il mio caro amico. > 1 E con questa parola si fa il saluto delle let- tere: « Caro amico. Cara moglie ec. •

l Ed anche per semplice dimostra-

zione dì affetto e dì benevolenza: « Caro segretario, venite presto da me. » 1 Esserti cara, o Aver cara una persona, Amarla affettiiosnmen- te: «Mi sono più cari ì figliuoli che la vita. » il E di cosa, Piacerti, Es- serti accetta, Desiderarla, o simili: « Ho più cara la morte, che il vi- ver cosi: -Mi è cara sempre la me- moria di quel giorno: -Mi son care le ricchezze; ma più l'onore:- La li- bertà è cara anche alle bestie. > |{ Aver caro, usato cosi assointamente, snol dirsi per Piacerti.nna cosa, Pro- varne sodisfazione: « È morto qnel tristo? l'ho caro:- Ilo caro che tu provi anche tu ad esi"r .,(,tt,,ii,.sto: - Molti hanno caro dì c^ 'iiza curarsi di meritarlo.» • una cosa, una persona, Ti nerl;i in gran pregio: « Tien più caro il canino che ' ■'■•■: - Ila una bella libreria; e se la tien cara. » , Caro .Vccetto, Ben veduto, Pre- giato, Favorito: « Attore caro al pub- blico: -Uomo caro al popolo. >IA modo di efRcace esortazione suol dir- si: Se ti è cara. Per quanto ti è cara una cosa: « Per quanto hai cara la vita, cessa da codesta ostinazione: - Se ti son cari i figlinoli, pensa a dar loro buoni maestri. > || Ed anche giu- rando snol dirsi : «Lo.gìuro per quanto ho di più caro. »1|E anche modo di nfTcttnosa risposta a chi chiama : t Mamma?- Caro! » i, .Si dice anche a modo di amorevole rimprovero: « Il divertirsi sta bene; ma, caro mio, il non aver altro pensiero è quasi de- litto: - Ilo buona intenzione; ma, caro mio, le tue pretensioni sono ecces- sive. » il Buono e caro, si dice di una persona la quale con tutto che aia buona ed amorosa, pure non patisce soprusi, ec: «Senti, son buono e caro; ma se ti pensi di burlarti di me, ci avrai poco gusto. > || /.a cara tua, la cara vostra, s'intende La tua, l.a vo- stra lettera, che mi è stata cara. Il Caro, Sì dice anche di ciò che, essendo eccellente nel suo genere, ci diletta, e ci attrae: « Come è cara quella mu- sica! - Che caro libro e quello! ec. » Ed anche ironicamente: < Caro qnel vecchietto, che vagheggia le donne! - Com'è caro quello sciocco del B. vestito all'ultima moda! > il In forza di sost. usato nel pi. e con un nome possessivo, come 1 miei cari, I tuoi rari, e siin. I parenti. Gli amici, mici, tuoi, ec. — Dal lat. coru». Caro.», ni. L'esorbitanza di prezzo delle cose necessarie al vitto, per Io più procedente dalla scarsezza di esse; che nell'uso comune 6 solo nel modo 11 caro dt'viveri. Caro. ad. Che vale, o si stima gran prezzo, detto di cosa: « Il vivere »