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104 Proverbi sul cavallo.


Look not a gift horse in the mouth.

A molti animali si guarda in bocca per conoscerne l’età, desumendola dalla forma dei denti; ed a seconda che quella è più o meno avanzata, ci formiamo criterio del loro valore. Ma al caval donato, che nulla ci costa, non devesi guardare in bocca.

I doni devonsi ricevere quali ci vengono dati senza commenti, ossia, ciò che costa nulla non va esaminato minutamente. Questo è un modo di dire che si trova in tutte le lingue, in tutti i dialetti. Forse ricorda una sorta di donativi un tempo assai più in uso che non oggidì. Tacito narra che gli antichi Germani, i quali seguivano il principe nelle imprese militari, ricevevano da lui in dono un cavallo da guerra, un pranzo sontuoso, ed una lancia insanguinata. Presso gli antichi Romani era costume regalare il cavallo al cavaliere nuovo eletto. Equus publicus era detto tal cavallo. Pochi anni addietro nelle armi a cavallo il governo dava un cavallo al sottufficiale che veniva promosso ufficiale. Vuolsi da taluno che l’origine di questo proverbio, comune a quasi tutti i popoli, sia la seguente: «Calvo, uno spagnuolo che aveva fatto prodigi di valore contro i Mori, entrò nell’esercito francese sotto Luigi XIV. Grande amatore di cavalli ne possedeva uno stupendo che egli chiamava Moncœur. Un giorno il Re che si era invaghito di quel cavallo gli propose un cambio: «Sire — rispose il prode spagnuolo — chiedetemi mia moglie e ve la darò, ma lasciatemi il mio Moncœur.» — «Ventre Saint-gris — sclamò Luigi XIV — vostra moglie non ha più denti.» — «Sire — ripigliò Calvo — a caval donato non si guarda in bocca.» Il Re accolse con una sonora risata queste parole, le quali rimasero per proverbio. Il vero è però che esso è assai più antico, poichè lo si trova già in una raccolta del XIII secolo.