Pagina:Volpini - 516 proverbi sul cavallo.djvu/29

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Alimentazione. 3

sogno. Servono a dimostrare che son vane le promesse dove sono necessari i fatti. Spesso si sente dire di un cavallo ridotto sulle cinghie, verrà la primavera, l’erba di maggio lo risanerà; ma se intanto si trasanda ogni cura, in attesa della migliore stagione, prima che il prato rinverdisca, il cavallo morrà. Dum Romæ consulitur, Saguntum expugnatur: diceva nel Senato romano, Catone, se la memoria non mi falla; mentre vi perdete in chiacchere, Sagunto è espugnata.

5. Bello me lo faccia Iddio, grande lo farò io.

È una pietosa invocazione di colui che sá di non potere a suo talento creare un puledro bello. La bellezza è dono degli Dei; ma grande lo può fare e lo farà l’avena. Però è neppure da disconoscere che una ricca ed abbondante alimentazione, associata a ben intesa ginnastica muscolare, modifica l’aspetto e la costituzione di un cavallo, specialmente se puledro, e può influire grandemente sulla bellezza del suo aspetto. Qual è il cavallo bello? Ce lo dice l’Alamanni in questi suoi versi:

  Grande il cavallo, e di misura adorna
Esser tutto dovria quadrato e lungo:
Levato il collo; e dove al petto aggiunge,
Ricco e formoso; e s’assottigli in alto;
Sia breve il capo, e s’assomigli al serpe:
Corte l’acute orecchie e largo e piano
Sia l’occhio e lieto, non intorno cavo:
Grandi e gonfiate le fumosi nari.
Sia squarciata la bocca e raro il crino;
Doppio, eguale, spianato e dritto il dorso;
L’ampia groppa spaziosa; il petto aperto;
Ben carnose le coscie e stretto il ventre.