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Alimentazione. 9

addestramento, diventa troppo allegro e bizzarro, s’impaurisce per un nonnulla e manda a gambe levate il padrone; in secondo luogo può intendersi che il cavallo troppo pasciuto non guadagna in forza, consuma molti alimenti e manda poco meno che in rovina il padrone.

17. Cheval de foin, cheval de rien, ed i piemontesi:

Caval da fen, caval da nen.

Riportiamo questo proverbio in francese ed in piemontese per amor della rima. Con esso si dichiara da poco il cavallo nutrito di fieno. Ciò è vero solo in parte. Il cavallo nutrito con solo fieno non è capace di un lavoro che richieda pronto ed energico impiego di forza muscolare, in breve spazio di tempo. Ma il proverbio è troppo restrittivo trattandosi di cavallo destinato a tiro lento e pesante, poichè in questo caso, oltre alla forza muscolare, il cavallo impiega anche la potenza della sua massa per vincere la resistenza dei pesi che trascina; ed il fieno è certamente meglio adatto della biada a sviluppare la grassezza, tanto più quando è somministrato in grande quantità.

18. Chi dà il proprio cavallo in cura ad altri, presto andrà a piedi.

Vale il commento al proverbio: L’occhio del padrone ingrassa il cavallo (V. n. 42).

19. Chi ha cavallo, ha biada.

Contiene questo proverbio un prezioso avvertimento per coloro che per diletto o per necessità tengono cavalli. Nell’un caso e nell’altro esso inculca che non si deve lesinar sulla biada,