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con un gesto rapido, e nella sua impazienza tese una mano verso di lui.

— «Fermati,» — gridò.

Egli si volse, senza toccarle la bella mano scintillante di gioielli, e non gli fu difficile comprendere che il colpo di scena tenuto finora in riserva stava per iscoppiare.

— «Fermati, e non diffidare di me, oh figlio di Hur quando ti dichiaro di sapere la tua relazione col nobile Arrio. E per tutti gli Dei dell’Egitto, giuro ch’io fremo pensando a te, così avvenente e generoso, in potere di un ministro spietato. Tu hai passato parte della tua gioventù negli atrii della gran capitale; pensa qual contrasto sarà per te la vita del deserto. Oh, ti compiango, sì, di tutto cuore ti compiango! Fa soltanto quanto ti chiedo e, lo giuro per Iside sacra! io ti salverò!» —

Parole insinuanti, pronunciate in tono supplichevole, cui la bellezza prestava irresistibile fascino!

— «Quasi, sì, — quasi ti crederei» — mormorò con voce incerta Ben Hur, nel cui seno un dubbio lottava ancora, coll’impulso che lo spingeva a cedere.

— «La vita ideale della donna è una vita d’amore; la più gran felicità per l’uomo sta nel vincere se stesso, ed è questo, oh principe ch’io ti domando.» —

Essa parlava rapidamente, e con insolito calore; mai essa gli era apparsa più seducente.

— «Tu avevi una volta un amico,» — essa continuò — «un amico di gioventù. Scoppiò fra voi un dissidio e diveniste nemici. Egli ti offese, e dopo molti anni lo incontrasti nel Circo d’Antiochia,» —

— «Messala?» —

— «Sì, Messala. Tu sei il suo creditore. Perdona il passato. Ridiventagli amico, e restituiscigli la fortuna perduta nella grande scommessa. Salvalo! — I sei talenti sono una bagatella per te, mentre lui... Ah, egli è un uomo rovinato. O Ben Hur, principe magnanimo, per un Romano della sua schiatta la povertà è peggio della morte: Salvalo dalla miseria!» —

Se la rapidità delle sue parole erano un semplice artificio allo scopo di non lasciargli il tempo di pensare, fa duopo ritenere ch’ella ignorasse o avesse dimenticato, esservi certe commozioni affatto indipendenti dal pensiero, che penetrano senza preavviso alcuno e sono irremovibili. Mentr’essa parlava, parve a Ben Hur di vedere il volto di Messala dietro le spalle dell’Egiziana e l’espressione del