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che l’asino aveva sparpagliato; poi s’appoggiò al suo bastone, aspettando.

Dopo un’oretta la comitiva oltrepassò il cancello, e, voltandosi a sinistra, prese la via che conduce a Betlemme. La discesa della valle di Hinnom era abbastanza scoscesa, ed era adorna, qua e là, di olivi selvatici. Con molta sollecitudine e tenerezza il Nazareno camminava a fianco della donna tenendo nelle mani la cinghia di cuoio del somarello. Alla loro sinistra, a sud est, attorno al Monte Sion, sorgevano le mura della città, e alla loro destra si vedevano delle ripide colline che formavano i confini della valle.

Lentamente passarono il basso stagno del Gihon nel quale il sole rifletteva l’ombre rimpicciolite dei colli, e procedettero adagio adagio tenendosi paralleli all’acqua dallo stagno di Salomone sino al luogo ove era un casino rustico, luogo detto oggi Colle del Cattivo Consiglio. Giunti colà principiarono a discendere verso il piano di Refraim. Il sole riverbava i suoi raggi fortissimi sulla facciata della famosa località e al bacio dei suoi raggi Maria lasciò cader addietro il velo e scoprì il capo.

Giuseppe le raccontò la storia dei Filistei qui sorpresi nel campo da Davide. Ma nel suo racconto era minuzioso e parlava dandosi un’aria solenne e modi che parevano quelli di uno sciocco. Ella non lo ascoltava sempre. Tanto per mare che per terra gli Ebrei, ove s’incontrino, sono riconoscibili. Il tipo fisico della razza è stato sempre il medesimo; però, fra individuo e individuo, vi sono delle dissomiglianze. Il figlio di Jesse ci fu descritto rubicondo e bellissimo di aspetto. Gli uomini, d’allora in poi, si regolarono su quel tipo per giudicare gli Ebrei e dalla fisonomia dell’antenato, pretesero di conoscere quella dei discendenti. Così tutti i nostri Salomoni hanno bei visi e capelli e barba castagna, quando sono all’ombra, e color d’oro quando sono al sole. Così ci fanno credere che fossero le ciocche di Assalonne, il prediletto di Davide. E, non essendovi una storia autentica, la tradizione ci ha detto non meno bene di lei della quale discorriamo ora e che seguiremo nella città del biondo re che fu così bello.

Ella non aveva più di quindici anni. Le sue fattezze, la sua voce e i suoi modi eran quelli tra la fanciullezza e l’età dello sviluppo. Il suo viso era di un’ovale perfetto; la sua carnagione più chiara che bella; il naso regolare; le labbra, leggermente dischiuse, erano rosse come fragole mature, dando alla bocca ardore e tenerezza; gli occhi erano