Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/237

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fatto altresì abbastanza capire, essersi il cielo stesso dichiarato contro Manfredi; e d’altronde i proposti maritaggj gli toglievano, almen per allora, la speranza di possedere direttamente il principato d’Otranto, e dispiacevagli non poco di doverlo cambiar con Matilda, per quanto bella e vezzosa si fosse. Contuttociò, non volendo totalmente lasciar la sua impresa, si propose di acquistar tempo, e domandò al prencipe se veramente Ippolita acconsentiva al divorzio. Manfredi, credendo non trovare in lui altro ostacolo, rallegrossi estremamente, e fidandosi alla cieca obbedienza della consorte, assicurò Federigo, esser la medesima prontissima ad acconsentirvi, e poter egli a suo piacimento accertarsene, parlandone con esso lei.


Mentre tratteneansi in tali ragionamenti, fu dato avviso che preparato era il pranzo, onde Manfredi condusse il marchese nel salone, ove trovarono Ippolita colla figlia ed Isabella che gli attendevano. Il prencipe