Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/80

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sciocca;” interruppe la principessa, “dall’aver detto d’esser infelice, non ne viene in conseguenza, dover essere innamorato; pensate soltanto alle cose accadute nello scorso giorno, e vedrete se vi sono al mondo altre disgrazie da affliggersi in fuor di quelle cagionate dall’amore”... indi parlando al contadino, “uditemi,” disse, “galantuomo: se le sciagure non vi sono per colpa vostra accadute, e se può la principessa Ippolita rimediarvi, prendo a carico mio di farvi ottenere la sua protezione. Quando vi lasceranno uscir di costì, andate subito a trovar quel sant’uomo del P. Girolamo nel convento accanto alla chiesa di S. Niccola, e raccontategli i vostri casi sino al punto che credete proprio, perocchè egli ne farà parola colla principessa, conosciuta per madre di tutti quelli i quali hanno bisogno della di lei assistenza: addio; non mi conviene di parlar più a lungo con un uomo a quest’ora” “I santi del cielo vi aiutino, garbata signora,” replicò il conta-