Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
160 | quando il dormente si sveglierà |
mistero per Graham. Non era la rivolta tumultuosa scoppiata il giorno prima, nè una battaglia tra forze uguali: era un colpo di stato splendidamente organizzato. Ostrog aveva in modo maraviglioso preveduto tutti i dettagli, pareva che egli sapesse qual parte dovesse avere l’infimo di quegli uomini vestiti di nero o di rosso che si trascinavano in mezzo a quelle macerie.
A traverso quel quadro luminoso egli stese un enorme braccio nero mostrando la stanza nella quale Graham si era salvato e indicando, in mezzo a tutte quelle rovine, la strada che aveva percorso nella sua fuga.
Graham riconobbe l’abisso che oltrepassava la grondaia e i motori a vento presso i quali si era rifugiato per evitar la macchina volante. Il resto della sua strada era stato distrutto dall’esplosione. Guardò ancora il Palazzo del Consiglio già seminascosto sullo specchio; a destra, il fianco di una collina si perdeva lentamente con un gruppo di cupole e di torri, nebbioso, confuso, lontano.
— E il Consiglio è realmente rovesciato?
— Rovesciato, — affermò Ostrog.
— Ed io.... è proprio certo che io....
— Voi siete il padrone del mondo.
— Ma quella bandiera bianca....
— È la bandiera del Consiglio.... la bandiera della dominazione del mondo. Ora cadrà: la battaglia è finita: l’attacco contro il teatro è stato il loro sforzo supremo. Essi non hanno più che un migliaio di uomini, una parte dei quali è pronta a passare nelle nostre file. Essi hanno poche munizioni e noi facciamo rivivere le antiche arti: noi facciamo fondere i cannoni.
— Ma questa Città è forse tutto il mondo?