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28 quando il dormente si sveglierà


come una decorazione animata, a traverso un fremito sottile? Attorno a sè egli esaminava quella bella e semplice armonia del salone non guastata da nessun ornamento, e vide che in un certo punto il soffitto presentava un’apertura circolare da cui la luce entrava a gran fasci e mentre che egli stava guardando, una specie d’ombra ondeggiava regolarmente, passando e nascondendo l’apertura, per scomparire e riapparir di nuovo facendo ogni volta un rumore che si confondeva col sordo tumulto dell’atmosfera.

Avrebbe voluto chiamare, ma dalla sua gola non uscì che un debole suono: allora si alzò e col passo incerto dell’ubriaco si diresse verso il corridoio arcuato: discese, titubante, gli scalini, inciampando nei lembi della veste nera, nella quale era avvolto; poi dovette aggrapparsi ad una delle colonne azzurre, per non cadere.

Il corridoio si allungava, offrendo una deliziosa prospettiva di azzurro e di rosso, terminando in lontananza con uno spazio chiuso da una specie di balcone splendidamente illuminato, una balaustra che si proiettava in una estensione nebbiosa che aveva l’aria di essere l’interno di qualche costruzione gigantesca. In lontananza si ergevano vaste costruzioni architettoniche. Ora il suono delle voci si innalzava alto e chiaro, e sul balcone, volgendo le spalle a Graham, stavano tre personaggi dai ricchi abiti ampli e ondeggianti, di una tinta cangiante, che, gesticolando fra loro, parevano assorti in una conversazione animata. Il frastuono di una gran moltitudine saliva potente e in quel momento parve a Graham di veder passare l’estremità di una bandiera, poi un oggetto colorato, un’acconciatura o un abito di un