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L’eco del tumulto 35

— Ebbene?

— Più di una «grossa» di anni.

Quel termine barocco lo irritò.

— Più di che?

Due di quegli uomini scambiarono alcune parole, ma di tali rapide riflessioni, non potè cogliere che la parola «decimale».

— Quanto tempo avete detto? — domandò Graham.

— Quanti anni? Non prendete codest’aria.... Parlate.

Ancora un colloquio a mezza voce di cui al suo orecchio non giunsero che queste quattro parole:

— Più di due secoli.

— Che cosa? — esclamò Graham rivolgendosi all’uomo che aveva pronunziato quella frase. — Che ha detto...? Che cosa vuol dire?... Più di due secoli?

— Sì, — fece l’uomo dalla barba rossa, — duecento anni.

Graham ripetè quelle parole. S’aspettava che gli venisse indicato im lungo periodo di tempo, pure quelle parole; «Due secoli», lo annientavano in modo indescrivibile.

— Duecento anni, — disse ancora, mentre nell’anima sua pareva si spalancasse un profondo abisso. Quindi: — Oh! ma!...

I tre compagni rimasero muti.

— Voi.... avete proprio detto il vero?

— Duecento anni. Due secoli interi, — spiegò l’uomo dalla barba rossa.

Vi fu un minuto di silenzio: Graham spiò i loro volti e capì che ciò che aveva udito era proprio la verità.

— Ma è impossibile, — esclamò con tono lamentoso. — Io sogno.... Letargo.... Ma il letargo non ‘dura tanto.... Non è una cosa ben fatta.... Vi prendete un