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74 quando il dormente si sveglierà


un colore azzurro scuro, quasi nero e cosparsa di piccole stelle.

Volle riprendere: la sua ispezione nelle camere: era impossibile aprire la porta imbottita e non c’erano nè campanelli, nè altri sistemi che gli permettessero di chiamar qualcuno. Continuava viva in lui l’impressione di stupore, ma era curioso di essere informato: egli voleva esattamente sapere in qual rapporto si trovasse con tutte quelle novità. Risolvette allora di aspettare con pazienza che venisse qualcuno, ma in breve si sentì inquieto, divorato dal desiderio di sapere, d’esser distratto, di provar ancora nuove sensazioni.

Tornò vicino all’apparecchio dell’altra stanza e in poco tempo potè scuoprire il mezzo di sostituire nuovi cilindri agli altri, e mentre operava un tal cambiamento, pensò, che grazie a quei piccoli strumenti, si poteva dopo un periodo di due secoli, decifrare quella scrittura in un modo chiaro e facile.

I cilindri che a caso, aveva dunque sostituiti agli altri, gli fecero udire una fantasia musicale che via via si faceva magnifica e sensuale, dalle parole della quale riconobbe una versione alterata della storia di Tannhäuser. Quella musica era insolita, bizzarra, eseguita in una maniera realista e con lo stesso carattere strano che avevano tutte quelle novità. Tannhäuser non andava al Venusherg, ma a una «Città di piaceri». Che cos’era mai una Città di piaceri? Certo un sogno, certo la creazione immaginaria di uno scrittore fantastico e voluttuoso....

Graham s’interessava ora a quell’opera che forniva un nuovo elemento alla sua curiosità: la storia si svolgeva con una sentimentalità deliziosa, complicata