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diventare parte dell’impero tedesco centrale, assorbita e dominata dalle medesime forze e dalle medesime influenze che avevano originariamente cementato gli stessi Stati tedeschi.

Il sogno aveva la sua origine a Berlino; nè ciò poteva avvenire in altro luogo. Scartava assolutamente l’idea della solidarietà delle razze; il volere dei popoli non vi entrava per nulla. Si trattava di raccogliere in un sol fascio quelle unità politiche ed etniche che potessero essere tenute insieme soltanto con la forza: Czechi, Magiari, Croati, Serbi, Rumeni, Turchi, Armeni, gli Stati superbi di Boemia e di Ungheria, le piccole ma forti nazioni dei Balcani, i Turchi indomiti, i popoli astuti dell’Oriente. Questi popoli non intendevano di unirsi; desideravano ardentemente mandare innanzi le proprie faccende; non sarebbero stati contenti che con l’indipendenza assoluta. Essi non potevano essere acquistati che con la costante minaccia di uomini armati; sarebbero vissuti solo forzatamente sotto la dominazione di una comune Potenza ed avrebbero aspettato il giorno della riscossa!

Ma gli statisti militari germanici avevano già previsto tutto ciò, ed erano pronti ad affrontare la situazione con i loro metodi speciali. Ed essi hanno attualmente portato a compimento la maggior parte del loro piano.