Vai al contenuto

Pagina:Yambo, Luna paese incomodo.djvu/217

Da Wikisource.

— 215 —

solchi di fuoco su le morbide masse vive che si addensano intorno al razzo.

· · · · · · · · · · · · · · ·

I primi due colpi non ebbero effetto alcuno. Il terzo si immerse nello strato dei mostri, provocando il ribollire di quella odiosa poltiglia. Il quarto obice passò tra due montagne e si perdette nelle lontananze del cielo. Molto probabilmente si sarà perduto nello spazio. Ma il quinto colpo non potemmo spararlo, perché molte braccia viscide si insinuarono nello sportello aperto, si avvinghiarono al cannone. Subito, armatosi di un’accetta, James cominciò a tagliare quei tentacoli, i cui avanzi saltellarono a lungo sul ripiano metallico della soffitta, ondulando e avvolgendosi come serpenti. Max commise l’imprudenza di toccare uno di quei sordidi moncherini, e ne ebbe le mani bruciate crudelmente. Ma, nel tempo che io mi affaticavo a richiudere lo sportello ci sentimmo oscillare insieme col razzo, e poi trasportare, lentamente, come se galleggiassimo su la superficie della gran massa gelatinosa.

— Tremendo! — mormorò Max rovesciandosi su le povere mani arse l’olio contenuto in una lattina.

— Che facciamo? — James scese giú a pre-