Pagina:Zamboni - Pandemonio - Il bacio nella luna, Firenze, Landi, 1911.pdf/414

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un tratto il contrario, convengono cioè le navi d’ogni nazione per la salvezza di tanta gente.

E un arcano tremendo che gl’individui e i popoli per avere un gran bene debbano essere sempre vittime antiespiatorie.

Come nelle rivoluzioni, quando i popoli non ne possono più, cadono tanti innocenti.

E ci sono sempre i precursori sui patiboli e nelle segrete.

E appunto quest’arcana legge di natura, ora più che mai verificatasi, mi fa sperare prossima la pace indetta dal cuore.

La natura stessa, che sente, ha dato la più grande battaglia a memoria d’uomini, rovinando due floride città e venti borgate e mettendo a morte 300,000 innocenti, contando quelli che per le conseguenze dovranno essere mutilati o soccombere ai dolori, all’inedia, non soccorsi a tempo.

E quanti sono i poveri senza tetto costretti ad andar tapinando pel mondo, e i sofferenti d’un supplizio di agonia morale alla ricerca dei loro cari, e gli infelici divenuti esseri inutili pei manicomi?

Qui fu la grande tragedia dell’umanità. Nelle nazioni il bene e il male, l’urto delle passioni; qui un lampo di pace universale come non fu mai, da che mondo e mondo; tutti i paesi, tutti i partiti e le religioni fusi nell’atto generoso di soccorso. Qui apparve la solidarietà del genere umano. Questa unione nel dolore fu protesta contro il genio del male.

L’uomo deve migliorare la natura.

Slancio omogeneo iniversale. Questo fu un anno