Pagina:Zappi, Maratti - Rime I.pdf/187

Da Wikisource.

139

     »De’ gran tributi al par grato ti rende
     »Quel, che t’offre l’Arcadia, umìl suo canto.


IV


Quando da duo begl’occhi offerse Amore
     Battaglia all’Alma, i miei pensier chiamai,
     E volea dir: forti campioni, omai
     Fia noto al Mondo il vostro alto valore.
5Ma tra quei della mente, e quei del core
     Guerra sì rea per tal cagion trovai,
     Che tacqui, e di scampar solo cercai,
     Quantunque invan dal lor cieco furore.
Quei, che seco avea l’Alma a sua difesa,
     10Eran ben pochi, e a sostener costretti,
     Dalla peggior la miglior parte offesa.
Stavansi tutti affaticati, e stretti
     L’un contra l’altro alla lor propria impresa,
     Lasso! L’inerme intanto Alma perdetti.


V1


Monarca invitto, che col braccio forte
     Da’ barbarici insulti Europa affidi,
     Già sul Savo incontrar l’ultima sorte
     Dall’armi tue popoli immensi infidi:
5Già quell’Eroe, nel cui valor confidi,
     L’Asia omai di terrore empie, e di morte:
     Or varca lieto di Bizanzio a i lidi,
     Che Iddio te n’apre di sua man le porte.
Quivi il suo santo, almo vessillo alzando,
     10Al serto Occidental i lauri Coi
     Ricongiunti vedrai sulla tua chioma.
Che scelto ei t’ha dopo tant’Avi tuoi,
     Il torto a vendicar sì memorando,
     Che i figli fer del gran Teodosio a Roma.

  1. All’augustissimo Imperatore Carlo VI.