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Corri, pietoso Dio, corri veloce,
E il mio pensier per tua pietà rincora.
O mio Dio, tu ben sai, che mille volte
10In me svegliasti il pentimento, e poi
Ebbi a nuovo peccar l’opre rivolte.
Or tu Signor, che il mio pentir pur vuoi,
Mentre io combatto le mie voglie stolte,
Fermalo nel mio cuor co’ chiodi tuoi.
XV
Oltre l’usanza sua un giorno Amore
Sembrò farsi ver me tutto pietoso;
E mirando le piaghe del mio cuore
Taci, mi disse, che averai riposo.
5Io tacqui, e taccio; ed il mio gran dolore
Nel profondo del cuor tengo nascoso,
E taccio in modo, che dal petto fuore
Un sol sospiro tramandar non oso.
E tacerò; ma pure alfin vorrei,
10Dopo un sì lungo e tacito martire,
Il riposo veder a’ giorni miei,
Temo, che il falso Amor volesse dire
Con empio inganno, che riposo avrei
Non dalla Donna mia, ma dal morire.
XVI
Era il primiero Caos, e dall’oscuro
Grembo di lui ebbe il natale Amore,
Che dissipò quel tenebroso orrore,
Onde le belle idee prodotte furo.
5Tal nella mente mia fosco ed impuro
Stavasi in prima un indistinto orrore,
Quando Amor pur vi nacque, e al suo splendore
Tosto io divenni luminoso e puro.
Natovi Amore, egli inspirò la mente
10Al desìo del sovrano eterno Bello,
Che solo, ed in sè stesso ha la sorgente.
E perchè sempre io fossi intento a quello,
Sempre voglioso, e viè più sempre ardente,
Fe’ vedermene in voi, Donna, il modello.