Pagina:Zecche e monete degli Abruzzi.djvu/23

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Brindisi erano le officine ove nel 1231 Federico decretò battersi gli augustali; e ne’ primordii del governo angioino, fino al 1280, abbiamo copia di documenti che concernono la zecca messinese, mentre ci mancano quelli della palermitana. Anche dell’antecedente reggimento normanno occorrono frequentissime le monete arabo-sicule col nome di Messina. Ma, staccatasi l’isola di Sicilia dal regno nel 1282 per la guerra del vespro, e passata sotto il dominio aragonese, non è questo il luogo da potercene occupare davvantaggio, senza uscire dal campo delle prefinite ricerche.

Niuna memoria a noi è rimasta della zecca di Mileto, metropoli degli stati di Ruggeri conte di Sicilia posti al di qua dal faro; non credo peraltro inammissibile la opinione del Capialbi, essersi battute in questa residenza le monete del medesimo Ruggeri le quali si scostano dal tipo siciliano, quelle cioè di rame col cavaliere e la B. Vergine, e le altre con una grande T nell’area1. Dee ritenersi che questa zecca cessasse colla morte del conte, avvenuta a Mileto nel 1101.

A lui succedette il figliuolo, parimente di nome Ruggeri, fondatore della monarchia. Ebbe questi una sorella, Matilde, disposata a Rainolfo conte di Alife e di Airola, il quale assistito dalle armi dell’imperatore Lotario II occupò nel 1137 gran parte di Puglia e delle Calabrie. Due anni dopo, morto Rainolfo, Ruggeri guerreggiando a ricuperare il reame strinse d’assedio Bari, che fu costretta a schiudergli le porte in sullo scorcio del settembre 1139. Si ha monetine di rame di questa città, senza nome di principe, ma col busto del protettore san Nicolò e la data 534 dell’egira, anno che durò dal 28 agosto 1139 al 16 agosto 40.

Come la zecca di Bari fu l’ultima ad aprirsi sotto il governo normanno, Brindisi fu la prima sotto lo svevo. Quivi l’im-

  1. Capialbi, Memorie per servire alla storia della S. Chiesa Miletese, Napoli 1835, p. XI. — Sulla moneta battuta in Catanzaro il 1528, Messina 1528, p. 9.