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SOBNA. Supplici, o d’Amos figlio, a te qui siamo
del re servi e messaggi. Odi i suoi detti.
Eliacim. Giorno di angoscia, d’ira e di bestemmia
egli è questo, Isaia. Siam quai dolenti
madri vicine al parto,
cui la forza vien meno
da sgravarsene il seno.
SOBNA. Giunte certo al Signor saran le fiere
minacce e gli empi insulti
dell’altero Rabsace.
Offeso n’è il suo onor. Perché oziosi
tiene i fulmini suoi? Se li ritarda,
al nuovo di perduto
è il popolo fedel.
Eliacim. Gran parte ornai
dell’afflitta Giudea sta sotto il giogo.
Piangon giá sulle rive
dell’Eufrate e del Tigri
le dieci d’Israel tribú cattive.
Alza, o profeta, alza tue voci e salva
noi del seme di Abram miseri avanzi.
Questa al buon re, questa a noi tutti, questa
speranza di salute ancor sol resta.